«Non c’è niente di più bello di una persona che rinasce. Quando si rialza dopo una caduta, dopo una tempesta e ritorna più forte e bella di prima. Con qualche cicatrice nel cuore sotto la pelle, ma con la voglia di stravolgere il mondo anche solo con un sorriso»
(Anna Magnani)
Caro lettore, adorata lettrice,
quando ho letto le parole della grande Anna Magnani, ho pensato che non si debba per forza aver seguito un corso di laurea in filosofia per essere esperti della vita, innamorati della sapienza, saggi.
Anna, lo si conosce anche dalla sua biografia, avrà attraversato non poche tempeste nel corso della sua esistenza. Di cicatrici sotto pelle, ma dritte sul cuore, ne avrà segnate non poche. Eppure tutti la ricordiamo per la sua forza, la sua determinazione, il suo sorriso. Ed è proprio vero: non c’è visione più bella che ammirare una persona rinascere, in particolare se si tratta di una persona amata. Oppure quando si tratta di se stessi.
E allora penso a te, penso a noi, e mi chiedo: cosa attende di rifiorire nella mia o nella tua vita? A che punto sei, a che punto sono, nell’attraversamento del tempo e dello spazio che ci sono dati?
Sarei triste per te e per me, se ci trovassimo sopraffatti da rimpianti e rimorsi, da rancori e rivendicazioni, da occasioni mancate, rinviate, mai colte. Sarei, invece, strafelice di vederti nel pieno di ciò che, proprio tu e nessun altro o nessun’altra, sei: nulla di più, ma neppure di meno.
Chiacchieravo con un’amica, giorni fa. A bruciapelo, mi chiese: «Quando si è in tempo per non fallire una vita?», «Fino all’ultimo istante», le risposi di getto, e aggiunsi: «Pensa al buon ladrone: noi lo chiamiamo “buono”, ma fino ad un attimo prima di morire era solo un mascalzone. Ha colto l’ultima occasione per non fallire la sua esistenza e l’ha stravolta». E lei: «Ma se fino all’ultimo momento si fa sempre in tempo, quand’è che si dovrebbe cominciare?», «Ora!», è stata la mia riposta e, delle due, è stata di certo la più immediata.
Mi dirai che è più facile a dirsi che a fare. Verissimo. Non c’è dubbio. Ma è anche vero che non può accaderci se non ciò che prima abbiamo pensato, ci siamo detti, abbiamo scelto. Così come non c’è luce finché non si aprono gli occhi: la luce irrompe giusto un attimo dopo aver aperto una finestra.
Pensaci. Basta una scelta, per fare la differenza. Basta virare di un grado il timone di una barca, per navigare in acque completamente diverse. Certo, magari ci vorrà tempo per apprezzare la nuova rotta. Certo, spesso non basta volerlo, per cambiare le cose. E tuttavia: non si può iniziare a essere se non ciò che si vuole diventare. E che si sceglie di divenire. Di attraversare.
L’arte della speranza si impara e si allena; lo sguardo per la bellezza, lo si educa; un cuore capace di battere attraverso l’universo, lo si nutre in continuazione, tra cicatrici e poesia.
Su quale prato seminerai la tua strada? Io ti auguro che sia verde, che abbia un orizzonte largo, che sia irrorato di luce. E che tu abbia occhi aperti e attenti per ammirarlo.
Klimt ci dà una dritta: «Chi sa vedere le cose belle, ha la bellezza dentro di sé».
E Mannoia:
«È una regola che cambia tutto l’universo
Perché chi lotta per qualcosa non sarà mai perso
E in questa lacrima infinita
C’è tutto il senso della vita».