Grotte di Puglia
C’è una Puglia tutta da scoprire: nel senso letterale del termine, perché è sottoterra. Come è noto, la Puglia è un territorio carsico, il che porta naturalmente alla formazione di grotte che sono la vera cuccagna di speleologi.
Vi proponiamo oggi un tour per le Grotte di Puglia, con una precisione: sono tantissime e non potremmo presentarvele tutte in una volta, perciò abbiamo pensato di proporvi una grotta per ogni provincia, dal nord al sud della Puglia.
La Grotta di San Michele, a Cagnano Varano: è una delle numerose chiese-grotte di Puglia, siamo in provincia di Foggia, nelle vicinanze del Lago di Varano. La grotta misura nel punto più basso 3 metri di altezza e nel punto più stretto 6 metri di larghezza, è lunga 52 metri. Dentro troverete una sorgente, la Pila di Santa Lucia. Nomen omen: la sua acqua è ritenuta prodigiosa per la vista.
Ancora una Chiesa in una grotta, ancora il medesimo santo: la Grotta di San Michele di cui scriviamo ora è situata ai piedi della collina su cui sorge Minervino Murge, nella neonata provincia di Barletta-Andria-Trani. È molto profonda e vi si accende scendendo una lunga scalinata. Ha 2 milioni di anni, è un tempio di fede e cultura e probabilmente è stata utilizzata come luogo di culto molto prima che vi arrivasse il cristianesimo.
Delle Grotte di Castellana abbiamo già scritto, ma come non citarle in questa top six? Sorgono nella località omonima, in terra di Bari e sono tra le più celebri al mondo. Si estendono per 3km, ma la parte visitabile è di 1 km; per accedervi bisogna scendere sottoterra per 60 metri. Vi troverete delle formazioni stalattitiche e stalagmitiche che vi lasceranno a bocca aperta e un museo speleologico che è una vera chicca per gli appassionati del settore.
La Grotta di Montescotano, in provincia di Brindisi, nel Comune di Villa Castelli, non è celebre come le Grotte sin qui elencate. Le sue dimensioni sono di circa 7 metri, ma il suo interesse nasce dalle scoperte archeologiche che vi hanno avuto luogo. Vi sono infatti state rinvenute delle lucerne che testimoniano la presenza di culti pagani già in età messapica.
In zona Monte Fellone, a tre km da Villa Castelli, ma nella frazione di Specchia Tarantina, nel comune di Martina Franca e, dunque, in provincia di Taranto, abbiamo una tipologia di grotta diversa da quelle sin qui presentate: la Grotta Cuoco è, infatti, una grotta che si sviluppa in verticale e sprofonda per 120 metri. Il suo maggiore interesse è di ordine naturalistico: custodisce specie di pipistrello particolarmente rare. Roba da amanti dei film horror.
Chiudiamo questa veloce carrellata con un’altra vip (o dovremmo dire VIG?): la Grotta Zinzulusa, nel Comune di Castro, in provincia di Lecce. Deve il suo nome alle numerose stalattiti che sembrano volersi tuffare nel mare e danno l’impressione di tanti stracci appesi (in leccese, “straccio” si dice appunto “zinzuli”). Deve la sua formazione all’erosione marina e, oltre ad essere una nota località turistica, è un tempio della biodiversità: al suo interno si incontrano acque salate e acque sorgive dolci, il che fa sì che diverse specie marine vi trovino un habitat ideale. La grotta raggiunge una profondità di 160 metri.
Nel territorio di Minervino Murge, in località “Penna Bianca”, nel 2019 il geologo barlettano Ruggiero Maria Dellisanti ha scoperto una nuova grotta. Localizzata all’interno del Parco dell’Alta Murgia in una ex cava, è stata esplorata e cartografata dal Gruppo Speleologico Ruvese, che l’ha battezzata con il toponimo grotta ” Macchia Nera (Dellisanti 7) ” e iscritta nel Catasto Regionale delle grotte con il codice di riferimento PU_1835.