Basta un bonifico falso a ridurre in cenere la truffa della rivoluzione. Tutto prevedibile, avanti il prossimo.

Caro Direttore,
non rispondo a tue domande; questa volta faccio tutto da solo.

Per scelta non mi occupo di fenomeni, preferisco occuparmi di gente normale. Ma c’è un’eccezione che è impossibile trascurare, parlo del fenomeno rivoluzionario, o meglio autorivoluzionario, che negli anni ha preso il nome di grillismo.

Non parlerò di questo Di Maio che è troppo stupido, ne’ di Grillo che è troppo furbo, ne’ del Casaleggio che è troppo opaco.

Parlo dell’idea che questi simpatici improvvisatori da anni seminano nella testa della gente comune, e cioè che gli uomini si possono dividere a metà come una mela: di qua i buoni, di là i cattivi. Si vede che non hanno letto o non hanno capito il Manzoni.
Ora la predicazione di questi nuovi Savonarola (l’originale non era stupido) ha convinto ognuno di essere buono, ovvio, che’ solo un idiota accetta di essere cattivo. Sicché la battaglia non è più fra le idee (parecchio assenti), ma nel diluvio di chiacchiera sulla moralità dove vince chi la spara più grossa.

Allora accade che, in questo mondo di cattivi, i buoni si riproducano per partenogenesi diventando un esercito. A quel punto il gioco si rompe. Quando la moralità diventa fenomeno di massa partorisce il moralismo, che è l’inizio della fine.

L’esercito dei buoni autoriprodottosi scopre al suo interno le mele marce. Le sentinelle della rivoluzione cominciano ad epurare “il grillino che sbaglia”, poi tocca la ghigliottina anche a qualche sentinella, infine viene impalato il capo dei rivoluzionari.

Perché prima o dopo la banale verità si fa strada: basta un bonifico falso a ridurre in cenere la truffa della rivoluzione. Tutto prevedibile, avanti il prossimo.


Fontecommonsi wikimedia
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Pugliese errante, un po’ come Ulisse, Antonio del Giudice è nato ad Andria nel 1949. Ha oltre quattro decenni di giornalismo alle spalle e ha trascorso la sua vita tra Bari, Roma, Milano, Palermo, Mantova e Pescara, dove abita. Cominciando come collaboratore del Corriere dello Sport, ha lavorato a La Gazzetta del Mezzogiorno, Paese sera, La Repubblica, L’Ora, L’Unità, La Gazzetta di Mantova, Il Centro d’Abruzzo, La Domenica d’Abruzzo, ricoprendo tutti i ruoli, da cronista a direttore. Collabora con Blizquotidiano.  Dopo un libro-intervista ad Alex Zanotelli (1987), nel 2009 aveva pubblicato La Pasqua bassa (Edizioni San Paolo), un romanzo che racconta la nostra terra e la vita grama dei contadini nel secondo dopoguerra. L'ultimo suo romanzo, Buonasera, dottor Nisticò (ed. Noubs, pag.136, euro 12,00) è in libreria dal novembre 2014. Nel 2015 ha pubblicato "La bambina russa ed altri racconti" (Solfanelli Tabula fati). Un libro di racconti in due parti. Sguardi di donna: sedici donne per sedici storie di vita. Povericristi: storie di strada raccolte negli angoli bui de nostri giorni. Nel 2017 ha pubblicato "Il cane straniero e altri racconti" (Tabula Dati).

1 COMMENTO

  1. Credere che nel movimento 5 stelle tutti fossero dei gran signori che rinunciavano ad una parte del loro lauto compenso mensile per aiutare imprenditori in difficoltà era ed è uno spottone elettorale. Gente che non ha avuto un minimo di esperienza amministrativa che avuta l’opportunità di sedere a Montecitorio o a Palazzo Madama ha dimostrato la pochezza delle loro proposte in qualsiasi campo. Sanno solo dire di no, vedi olimpiadi a Roma nel 2020. Ve lo immaginate un fuoricorso universitario a Palazzo CHIGI, io spero di no; staremo a vedere

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