Percorrendo l’autostrada che collega la Puglia all’Irpinia, una miriade di pale eoliche invade il Tavoliere e pannelli fotovoltaici riempiono i tetti: le fonti energetiche rinnovabili.
Circa un decennio fa tutto questo non esisteva!
Ma com’è scoppiato il boom delle energie alternative?
Negli ultimi anni, una serie di avvenimenti ha richiesto un ripensamento delle politiche energetiche a livello globale, avviando una rivoluzione basata su un processo di “decarbonizzazione” del settore. Basti pensare all’aumento delle emissioni di gas serra con conseguente riscaldamento globale della Terra, alla non sostenibilità delle fonti tradizionali (gas, petrolio e carbone), alla crescente domanda di energia da parte delle economie emergenti e, più di recente, alla crisi politica ucraina, che rendono incerti i costi e l’approvvigionamento dei combustibili fossili.
Per favorire una politica energetica più attenta ai temi ambientali, l’UE, mediante il ”Pacchetto Clima-Energia” (2009), si è proposta entro il 2020 i seguenti obiettivi: aumentare del 20% la quota di fonti rinnovabili a copertura dei consumi energetici finali, portare al 20% il risparmio energetico e ridurre del 20% le emissioni di gas serra, rispetto ai livelli del 2005.
Concretamente quali provvedimenti devono essere presi? Per quanto riguarda il nostro Paese, dovrà assicurare entro il 2020, una quota di fonti energetiche rinnovabili pari al 17% sul totale dei consumi finali di energia nazionale.
Secondo quanto definito dal Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili (PAN, 2010), è possibile raggiungere tale obiettivo vincolante, promuovendo l’uso di energie alternative su tre aree d’intervento: l’elettricità, il riscaldamento/raffreddamento e i trasporti.
Avendo l’Italia tutto l’interesse a percorrere questa direzione che permette, tra l’altro, a famiglie ed imprese un risparmio sulla spesa energetica, sono state introdotte politiche d’incentivazione volte a rendere attrattivi investimenti in tecnologie carbon free, stimolando un processo di innovazione che nel lungo periodo ne riduca i costi .
Il raggiungimento di un futuro low carbon appare una sfida necessaria da affrontare e da vincere, per garantire una maggiore disponibilità di energia, quale bene primario indispensabile, green, senza limiti e a basso costo. E‘ in questo contesto che le fonti rinnovabili assumono un peso determinante nel mix energetico nazionale e di conseguenza, le politiche di sostegno al loro sviluppo.
Mi auguro che, l’intraprendere questo percorso sulle rinnovabili, fatto di “pillole” informative, vi possa condurre a capire come il contesto nazionale si sia attrezzato per conseguire gli obiettivi enunciati e che possiate interessarvi al tema, capirne le dinamiche sottostanti e divenire gli artefici, nel vostro piccolo, della lotta per la tutela ambientale.