Molto meglio i Baci Perugina
Potrei parlare dell’abbondantemente prevista e scontata rielezione di Xi Jinping alla presidenza della Repubblica Popolare Cinese (al suo terzo mandato, una novità nella storia della R.P.C.), ci sarebbe da dire qualcosa sull’accordo di pace tra Iran e Arabia Saudita raggiunto tramite la mediazione cinese, che ha fatto gonfiare il petto al governo e masticare amaro gli Stati Uniti, o sulla visita di Xi Jinping in Russia, di cui vedremo presto le conseguenze, ma non potrei aggiungere molto a ciò che scrivono i giornali di tutto il mondo.
Posso solo dire che alla maggior parte dei cinesi interessa soprattutto che l’economia si riprenda velocemente dopo il forte rallentamento dovuto alle misure di contenimento dell’epidemia di Covid, mentre i nazionalisti più accesi pretendono che il Presidente non si faccia intimidire dagli Stati Uniti sulle questioni internazionali più scottanti, a partire da Taiwan, e per i quali la Russia non è un alleato, ma uno strumento utile alla causa finché non crea problemi.
In questo articolo (e magari anche nel prossimo), vorrei parlare di qualcosa di più frivolo, ma che comunque riguarda aspetti culturali e della vita quotidiana dei cinesi (o presunti tali), e lo farò con uno dei più classici stereotipi culturali sui cinesi, e cioè i famosi “biscotti della fortuna”, che però sono molto più famosi all’estero che nella stessa Cina.
In un ristorante in cui sono andato ultimamente però, una catena di Hong Kong premiata per dodici anni di fila con una stella Michelin (sfido i lettori a trovarne il nome), danno in omaggio ai clienti i biscotti della fortuna, il che mi ha quasi stupito e mi ha fatto sorridere, perché non mi era mai capitato in Cina.
I biscotti della fortuna infatti sono un’invenzione dei cinesi emigrati all’estero, soprattutto negli Stati Uniti (in particolare in California), dove sono diffusissimi, anche se in realtà pare che l’origine di questi biscotti sia giapponese, ma devo dire che pure quando sono stato lì non è che ne abbia visti molti.
Dagli Stati Uniti poi, questi biscotti si sono diffusi un po’ in tutto il mondo, e sono arrivati anche nei ristoranti cinesi in Italia.
Insomma, se volete assaggiare un biscotto della fortuna e sperare di trovare un messaggio positivo all’interno di esso, è molto più facile che ci riusciate in Italia e ovviamente negli USA piuttosto che in Cina, e difficilmente troverete un cinese che parlerà dei biscotti della fortuna come di un prodotto del suo Paese.
Come ho già detto però, negli ultimi giorni mi è capitato di mangiarne uno, e ovviamente ho trovato il classico messaggino benaugurante al suo interno.
Nel mio caso il bigliettino recitava 生活甜甜,好运连连 (shenghuo tiantian, haoyun lianlian) che vuol dire “La vita è dolce, e gli eventi fortunati arrivano uno dopo l’altro (come gli anelli di una catena)”.
Ho sentito dire che in alcuni ristoranti in diversi Paesi del mondo, questi messaggini sono accompagnati da dei numeri da giocare alla lotteria, che probabilmente risultano molto più interessanti del solito messaggio che dice sempre le stesse cose, e ammetto che se dovesse capitarmi un bigliettino con i numeri, me li giocherei, non si sa mai.
Ma la domanda che si pone uno che non ha mai assaggiato i biscotti della fortuna è: “Ma come sono fatti? sono buoni?”.
Personalmente non mi fanno impazzire, si tratta di dolcetti secchi e croccanti fatti con farina, burro, zucchero e vaniglia, poi ovviamente ce ne sono alcuni fatti meglio e altri quasi immangiabili.
Essendo secchi, di solito vengono serviti con una bevanda, soprattutto il tè, ma sinceramente, se proprio voglio mangiare un dolce che contenga un messaggio al suo interno, allora opterei sicuramente per i Baci Perugina.