Cinzia Cognetti è una giovane autrice barese classe ’89. Sin dall’adolescenza si appassiona ai romanzi esistenzialisti di Sartre e Camus, alle opere dei grandi prosatori francesi e russi. Ha una sua pagina Facebook, Living 108, dove intervista giovani imprenditori ed esponenti del mondo dell’arte, della musica e della letteratura. Nel 2010, con lo pseudonimo di Alexis C., è tra i vincitori del concorso di microletteratura indetto dalla Feltrinelli.

I suoi scritti nascono dall’esplorazione degli abissi del suo io più profondo. Nel maggio 2018 esce la sua raccolta di racconti “Scatole nere” edita da Les Flaneurs Edizioni.

“Così tanti libri e così poco tempo”. Quando ha scoperto di poterlo fare e soprattutto di saperlo fare? 

Il sapere di essere in grado fare qualcosa implica l’uso della mente, per me scrivere invece è un ascoltare qualcosa che parte da dentro, dall’anima. Il momento in cui ho avuto la percezione che sarebbe stata la mia strada è arrivato un lontano giorno d’infanzia. Tracciavo le parole sul foglio e avvertivo un piacere mai provato prima. Vivevo un trasporto che ancora oggi non è uguagliato da nulla. Scrivere è un’esigenza, un’esperienza totalizzante. Quando si finisce una storia si è donato una parte di sé e i personaggi continuano ad esistere nel cuore di chi li ha creati.

“Una stanza senza libri è come un corpo senz’anima”. Casa sua è un luogo di presenza o  passaggio? 

Sicuramente di presenza. Mi isolo dal mondo chiudendomi in stanza, scrivo e inizia il viaggio. Un viaggio che conduce verso la me più vera e rivela i segreti del mio esistere. Creare signiica scoprire tanto della proprio interiorità. I protagonisti di scatole nere, ad esempio, racchiudono tutti qualcosa di me sebbene le trame non mi appartengano. Le suggestioni dei racconti derivano da immagini, profumi e il fil rouge che li unisce è il desiderio dei personaggi di ripartire nella vita nonostante i momenti difficili.

Essere una scrittrice ha cambiato la sua vita? Ricordiamo Oscar Wilde: “Sii te stesso, tutto il resto è stato già preso”.

Sì. Girare l’Italia per il tour promozionale del libro cambia la propria quotidianità. È un cambiamento bellissimo che coincide con la realizzazione di un sogno. La fortuna di Scatole nere è dettata da chi ha creduto in me. Sarò sempre riconoscente con loro. Il modo di relazionarmi non è mutato. Per queste persone, tasselli fondamentali del mosaico della mia personalità, sono sempre e solo Cinzia: la ragazza con cui hanno condiviso gioie e dolori, presenza del loro passato e costanza nei giorni futuri.

Lei ha una pagina Facebook, Living 108, intervista e pubblica video di artisti ed eventi, ce la presenta cortesemente? 

É una pagina nata come scommessa ed è stata una rivelazione. Nel salotto di casa intervisto artisti e imprenditori. Si sono accomodati ex concorrenti di talent, di Sanremo, editori, registi ed esponenti di altre categorie d’arte. Ricordo di una stilista che confezionava abiti con stoffe su cui erano stampati ingrandimenti al microscopio di cellule. Scelgo di ospitare chi ha un progetto originale e di qualità. Un binomio imprescindibile per me. Le interviste avvengono live. I video sono caricati anche su Youtube e ci sono anticipazioni su Instagram. Living 108 ha l’obbiettivo di far rivivere il “Salotto letterario” in chiave moderna; un esperimento contemporaneo che sta portando i suoi frutti.

Maya Angelou ha scritto: “Ho imparato che la gente si dimentica quello che hai detto, la gente si dimentica quello che hai fatto, ma la gente non potrà mai dimenticare come li hai fatti sentire”. È più facile avere un amico speciale o un amore speciale? 

Sono entrambi dificili da trovare ma quando entrano nell’orbita della propria esistenza occorre metterci tutto il coraggio e la pazienza necessaria per impedire che ne escano.

Marilyn Monroe affermava: “L’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi”. Quanto conta la bellezza o il sentirsi bella in ciò che fa? 

La bellezza è un bigliettino da visita ma personalmente ritengo che sia inutile se priva di contenuti. Anzi a volte può essere un deterrente in ambito professionale. L’idea stereotipata che chi abbia un aspetto gradevole non possa essere anche intelligente è più diffusa di quanto si immagini. La società pensa per compartimenti stagni e se una donna è bella viene guardata con sospetto per i traguardi raggiunti. La tenacia e la competenza sono spesso, invece, i soli ingredienti del suo successo.

Impegni e progetti futuri? 

Continua in Italia il tour di presentazione di Scatole nere. Seguendo la pagina fb del libro è possibile rimanere aggiornati su date ed eventi. Inoltre è prevista la pubblicazione di nuovi racconti in diverse antologie e in cantiere c’è un romanzo. Per quanto riguarda invece Living 108 ci sono delle sorprese che non vedo l’ora di svelarvi…