QUISQUILIE

Ciao, Pino,

non so se certi comportamenti improntati alla gentilezza siano connessi con il nome che si possiede, ma pare proprio di sì per la mia personale relazione con persone che si chiamano “Giuseppe”. Mio nonno materno, tu, fratello mio, un amico di Passignano ed un altro di di Milano confortano la mia ipotesi. Per non parlare di Pina, la moglie dello scrittore Raffaele Marvulli, grande conoscitore della civiltà contadina, che con il telefono mi manda il suo caro saluto almeno due volte al giorno. Non voglio peccare di familismo, questa mattina, però, la mia bislacca tesi ha trovato un ulteriore conforto. Ecco l’accaduto.

Mi trovo verso le otto sul treno pendolare che da Piacenza porta verso Faenza. Passa il capotreno, che aveva visionato il titolo di viaggio già esibito da mia moglie. Si ferma e, sorridendo con gusto, mi augura il buon giorno.

Naturalmente ricambio il sorriso con lo stesso calore e gli auguro una buona giornata. Ci presentiamo, io Domenico, lui Giuseppe. Poi, aggiungo: “È  bellissimo ricevere di buon mattino un augurante saluto da una persona che non si conosce e che forse non si incontrerà più nella vita”.

Conviene con un cenno della testa ed aggiunge: “Una volta era consuetudine scambiarsi il saluto quando ci si incontrava, sia in campagna che in città. Oggi, invece, neppure in ascensore ci si salute. Si abbassa la testa, si studia ogni particolare della pulsantiera, nell’attesa spasmodica che la fermata ci liberi dall’imbarazzo reciproco.”

Giunto a Faenza, scendo dal regionale e salgo sull’Intercity per Lecce. Dopo la partenza, sul pianerottolo incrocio il capotreno, anche lui Giuseppe. Trovo difficoltà nell’accedere al bagno, lui si precipita nell’aprire la porta e sorride con un caloroso “buon giorno”. “Sono proprio fortunato, oggi”, aggiungo e gli spiego i motivi della mia soddisfazione.

Di lui avevo già apprezzato il garbo con cui aveva risposto a mia moglie Angela, quando lo aveva ringraziato al momento della visione del biglietto di viaggio. Gli sorrido ed aggiungo: “Complimenti per la professionalità e la squisita gentilezza.” Precisa: “Da quarant’anni faccio il capotreno e ti assicuro che molto spesso si ha a che fare con gente che lascia a desiderare. È , quindi piacevole e confortevole stabilire con i viaggiatori rapporti improntati alla gentilezza ed all’umanità. Basta così poco per essere felici.”

È  stata propria una bella giornata, caro Pino, quella odierna. Semplici gesti ti fanno riconciliare con la vita che non manca mai di asprezze, delusioni, dispiaceri e sofferenze. Tu che ne pensi?

Ti abbraccio, caro fratello.

Mimmo


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Percorso scolastico. Scuola media. Liceo classico. Laurea in storia e filosofia. I primi anni furono difficili perché la mia lingua madre era il dialetto. Poi, pian piano imparai ad avere dimestichezza con l’italiano. Che ho insegnato per quarant’anni. Con passione. Facendo comprendere ai mieli alunni l’importanza del conoscere bene la propria lingua. “Per capire e difendersi”, come diceva don Milani. Attività sociali. Frequenza sociale attiva nella parrocchia. Servizio civile in una bibliotechina di quartiere, in un ospedale psichiatrico, in Germania ed in Africa, nel Burundi, per costruire una scuola. Professione. Ora in pensione, per anni docente di lettere in una scuola media. Tra le mille iniziative mi vengono in mente: Le attività teatrali. L’insegnamento della dizione. La realizzazione di giardini nell’ambito della scuola. Murales tendine dipinte e piante ornamentali in classe. L’applicazione di targhette esplicative a tutti gli alberi dei giardini pubblici della stazione di Barletta. Escursioni nel territorio, un giorno alla settimana. Produzione di compostaggio, con rifiuti organici portati dagli alunni. Uso massivo delle mappe concettuali. Valutazione dei docenti della classe da parte di alunni e genitori. Denuncia alla procura della repubblica per due presidi, inclini ad una gestione privatistica della scuola. Passioni: fotografia, pesca subacquea, nuotate chilometriche, trekking, zappettare, cogliere fichi e distribuirli agli amici, tinteggiare, armeggiare con la cazzuola, giocherellare con i cavi elettrici, coltivare le amicizie, dilettarmi con la penna, partecipare alle iniziative del Movimento 5 stelle. Coniugato. Mia moglie, Angela, mi attribuisce mille difetti. Forse ha ragione. Aspiro ad una vita sinceramente più etica.