
Lezioni di forte fragilità e sapiente ignoranza
In questi tempi in cui il delirio di onnipotenza di alcuni ha raggiunto un livello impensabile, trovo che abbia un immenso valore la lezione di chi ricorda a noi tutti con la propria vita e le proprie opere che siamo esseri fragili, che la fragilità è un dato assoluto, ineliminabile e, come tale, definitivo, invincibile.
Lo suggerisce con immensa classe Joni Mitchell nel concerto in suo onore del 16 aprile 2000, scegliendo, all’interno del suo enorme repertorio, “Both sides now”, una canzone scritta nel 1966, all’età di 23 anni.
Per un concerto così solenne e trionfale Joni Mitchell scelse proprio la canzone in cui confessa tutta la propria fragilità e la propria ignoranza.
“Ho visto le nuvole da entrambi i punti di vista; ho visto l’amore da entrambi i punti di vista; ho visto la vita da entrambi i punti di vista ma non posso dire di conoscere né le nuvole, né l’amore, né la vita”: questa è la sintesi del brano.
Prima le nuvole (ricordiamo che Joni Mitchell è pittrice prima ancora che musicista):
“File e banchi di capelli d’angelo, castelli di gelato nell’aria, canyon di piume ovunque: così ho guardato le nuvole. Ma ora le nuvole non fanno altro che coprire il sole e rovesciare pioggia e neve su ognuno di noi. Avrei voluto fare tante cose ma le nuvole me lo hanno impedito. Ormai ho guardato le nuvole da entrambi i lati, dall’alto e dal basso, ricordo i miraggi delle nuvole, ma in realtà non le conosco assolutamente”.
Poi l’amore:
“Lune, Giugni e ruote panoramiche, sentire di danzare vorticosamente; sentire che la favola si sta avverando: ho guardato all’amore in questo modo. Ora però è solo uno spettacolo fra i tanti e ti ridono dietro quando te ne vai: ma tu, anche se ci tieni, non farglielo sapere, non tradire te stessa. Ormai ho guardato all’amore da entrambi i lati, il dare e l’avere, in qualche modo ricordo le illusioni dell’amore, ma in realtà non lo conosco assolutamente”.
Infine la vita:
“Paure, lacrime e l’orgoglio di gridare che ti amo; sogni, complotti, folle da circo: ho guardato alla vita in questo modo. I vecchi amici però ora si comportano in un modo strano, scuotono la testa e mi dicono che sono cambiata. Va bene lo stesso, nel vivere ogni giorno qualcosa si guadagna e qualcosa di perde. Ormai ho guardato alla vita da entrambi i lati, dall’alto e dal basso, in qualche modo ricordo le illusioni della vita, ma in realtà non la conosco assolutamente”.
Nel 2000 Joni Mitchell eseguì in modo magistrale una canzone in cui, all’apice della fama, confessa i propri limiti e la certezza di “sapere di non sapere”.
Rows and floes of angel hair
And ice cream castles in the air
And feather canyons everywhere
Looked at clouds that way
But now they only block the sun
They rain and they snow on everyone
So many things I would have done
But clouds got in my way
I’ve looked at clouds from both sides now
From up and down and still somehow
It’s cloud illusions I recall
I really don’t know clouds at all
Moons and Junes and Ferris wheels
The dizzy dancing way that you feel
As every fairy tale comes real
I’ve looked at love that way
But now it’s just another show
And you leave ‘em laughing when you go
And if you care, don’t let them know
Don’t give yourself away
I’ve looked at love from both sides now
From give and take and still somehow
It’s love’s illusions that I recall
I really don’t know love
I really don’t know love at all
Tears and fears and feeling proud
To say, “I love you, ” right out loud
Dreams and schemes and circus crowds
I’ve looked at life that way
Oh, but now old friends, they’re acting strange
And they shake their heads and they tell me that I’ve changed
Well, something’s lost, but something’s gained
In living every day
I’ve looked at life from both sides now
From win and lose and still somehow
It’s life’s illusions I recall
I really don’t know life at all
It’s life’s illusions that I recall
I really don’t know life
I really don’t know life at all