Altro che decimali…

Caro direttore,
ci siamo giocati 180 miliardi di euro nello scontro del Trio gialloverde contro l’Europa e adesso i nostri ineffabili Nuovissimi scoprono che 2,2 o 2,4 di deficit non cambia, perché a Loro non interessano i decimali. I quali decimali interessano invece all’Europa e ai risparmiatori perché i decimali sono miliardi, non noccioline. Sbaglia, dopo quest’ennesima costosa barzelletta, chi pensa che il governo Lega-5Stelle sia composto da un manipolo di dilettanti allo sbaraglio. Questi sono incompetenti e pericolosi truffatori. Contano sull’ignoranza del popolo per fregarlo, per cambiare idea tutti i giorni e per raccontare che stanno rivoluzionando il Paese: cosa vera perché la “rivoluzione” è in atto, con un corollario di disastri che solo i ciechi possono non vedere.

Forse è stato l’avvertimento amichevole del greco Tsipras ad aver svegliato i nostri “guerrieri” dormienti, lui che ha rinunciato alla “guerra” troppo tardi per il suo Paese, a danni fatti e irreparabili. O forse i primi segnali di sgomento che arrivano dal Nord imprenditoriale hanno convinto il Truce Salvini che non puoi insultare l’Europa ogni due minuti e poi costringere Conte ad andare col cappello in mano da Junker che, da beone, diventa amico dell’Italia.

Adesso viene il bello. Conte è tornato da Bruxelles con i compiti a casa, e cioè tagliare la generosa Manovra elettorale e assottigliare nuova Fornero e reddito di cittadinanza. Di Maio e il suo socio continueranno a raccontarci che non cambia nulla perché la cena ai commissari europei l’ha offerta Conte. Ma la verità è un’altra. La Fornero nuova dovrà essere ristretta, e anche il reddito per i fancazzisti dovrà essere limato, fermo restando che passeranno ancora cinque-sei mesi perché le “riforme” con i soldi vedano la luce. Adesso andremo avanti con pietose bugie quotidiane, in attesa delle elezioni europee. I toni di voce dei Dioscuri dipenderanno dai sondaggi. Mentre la caduta dei consumi, ormai chiara agli economisti, ha sapore di recessione. Altro che decimali.


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Pugliese errante, un po’ come Ulisse, Antonio del Giudice è nato ad Andria nel 1949. Ha oltre quattro decenni di giornalismo alle spalle e ha trascorso la sua vita tra Bari, Roma, Milano, Palermo, Mantova e Pescara, dove abita. Cominciando come collaboratore del Corriere dello Sport, ha lavorato a La Gazzetta del Mezzogiorno, Paese sera, La Repubblica, L’Ora, L’Unità, La Gazzetta di Mantova, Il Centro d’Abruzzo, La Domenica d’Abruzzo, ricoprendo tutti i ruoli, da cronista a direttore. Collabora con Blizquotidiano.  Dopo un libro-intervista ad Alex Zanotelli (1987), nel 2009 aveva pubblicato La Pasqua bassa (Edizioni San Paolo), un romanzo che racconta la nostra terra e la vita grama dei contadini nel secondo dopoguerra. L'ultimo suo romanzo, Buonasera, dottor Nisticò (ed. Noubs, pag.136, euro 12,00) è in libreria dal novembre 2014. Nel 2015 ha pubblicato "La bambina russa ed altri racconti" (Solfanelli Tabula fati). Un libro di racconti in due parti. Sguardi di donna: sedici donne per sedici storie di vita. Povericristi: storie di strada raccolte negli angoli bui de nostri giorni. Nel 2017 ha pubblicato "Il cane straniero e altri racconti" (Tabula Dati).