Dove le voci restano fedeli a un sotterraneo fremito, a sbuffi
di euforia, è lì che l’angelo si attarda con lo sguardo,
sui volti dove la paura disegna una geografia concreta di voragini,
crepe, di solchi in cui il cielo è in tumulto, indugia su certe carni
che vibrano di desiderio, echi di orgasmi che confinano col pianto,
singhiozzi che squarciano la notte, si sofferma su quei sorrisi dove il dolore
lancia brevi ululati. Guarda bambini i cui gorgheggi costeggiano le stelle.
L’angelo attraversa l’umana polvere di un mercato, le merci
sono gridi e inganno dei colori, tra fiati morti e odore di cancrene.
L’angelo attraversa l’aria dove gli uomini si affannano, nel sudore
dei desideri, dei rimpianti, nella cieca morsa dei traffici.
Non è un dio che lo manda, esiste come esiste la luce, e sfiora
tutti, tutti con un bagaglio di splendente amore.
***
Nota d’autore:
Propongo qui di seguito alcune mie poesie tratte da un libro pubblicato lo scorso anno dalla casa editrice Macabor, dal titolo Miracoli del giorno.
Si tratta in realtà di azioni di buon senso e di semplice umanità che spetterebbe agli uomini compiere, ma gli uomini di questa società, di questo paese, non riescono più a essere sufficientemente umani da impedire che persone disperate che attraversano il mare in cerca di un futuro dignitoso affoghino in tanti, in troppi, nel disinteresse o peggio nella volontà criminale di favorire i naufragi, non riescono a impedire che tanti lavoratori perdano la vita nei cantieri, nelle fabbriche. Che ci si tolga la vita per un fallimento, che si perseveri nella diffidenza e nel razzismo nei confronti di chi appare diverso. Così i santi danno il buon esempio, fanno vedere come si fa, dimostrano che non è impossibile conservare un briciolo di umanità.