Voglio incatenare
la pioggia alla sedia del vento
per accendere a gloria ogni onor d’universo
eppur sì tanto adoprarsi
all’ombre d’antiche luci,
per riveder contento…
d’ogni angolo il sole,
e di stella in stella…
il presbite nume;
sì sale ancor di trionfo
lo sguardar oltre al terrazzo dei vivi
per porsi in cielo volatili in vero
e carezzar in alto il più sottile mistero,
ed io e tu dispersi allor,
troveremo pace forse in un androico svegliarci,
però d’uomo e donna gusteremo il percorso
in peso e bello cammino
e d’andar guardando
canteremo l’orme nostre
e del mondo intero
come di lirica poggiata al ritorno d’un sogno,
cantata in coro
al cambiar di colore,
di scala e tono,
sotto il magico tocco
del vento e d’ogni fuoco in dono!
________________________________________