
Non ritrovo la mia penna ed il coraggio per raccontare della piccola Indi Gregory
Secondo Charles Bukowski il denaro è magia, ti fa comparire cose, ti dà possibilità che mai avresti immaginato, ti fa essere ciò che non sei.
Una magia, certo, ma una magia nera, il disarmante tentativo di vivere secondo canoni che premiano il più forte, pronto a schiacciare chiunque intralci il cammino, una strada, una salita impervia, un corteo, una manifestazione di chi ha diritto a scioperare, a pretendere il salario minimo, che la Costituzione non venga modificata, un premierato secondo il quale oggi non ci sarebbe chi siede nella stanza dei bottoni, che quei bottoni li preme per generare altro denaro, per avvantaggiare pochi ricchi a discapito di tanti indigenti.
Sono cresciuto con tanti scrittori diversi, da Balzac a Shakespeare, prima mi consideravo un personaggio dostoevskijano, ora mi sento più cechoviano, forse sono un semplice giornalista che non ritrova la sua penna ed il suo coraggio per raccontare della piccola Indi Gregory e dell’ingiustizia di morire fra rabbia e vergogna in un sistema povero di valori.