
Le belle persone, ritrose per natura, vanno conosciute, sbandierate,
perché vengano stimate, amate e… emulate dai più!
Varchi per la prima volta il cancelletto del complesso “Il Colosseo”, una quarantina di anni fa ed incedi inaspettatamente in un lussureggiante giardino condominiale. La natura coralmente fa festa, e gli oleandri con i loro colori sgargianti elevano un inno di tripudio all’azzurro cielo. I profumi delle piante, mescolandosi con gli effluvi che esalano dall’umida terra offrono un corroborante cocktail di fragranze.
L’ascensore ti eleva con cigolii intermittenti al quarto piano. La porta dell’abitazione già gioiosamente spalancata. Sulla soglia attende, Imma Sfregola, collega di lettere alla Scuola Media “R. Moro”, assieme a suo marito, Pasquale Nasca, sorridenti, mentre Stefano e Paola, i due virgulti, scorrazzano per la casa.
Ti catapulti in casa Nasca per un consulto legale, per la comprensione della complicata matassa aggrovigliatasi nella scuola dove insegni. “Asfittica è l’atmosfera che si respira”, racconti a Pasquale, poi aggiungi “il Preside indossa le artrosiche vesti di padrone, ma molti docenti e ausiliari non rimangono indifferenti di fronte al grido di dolore di genitori, all’imperversare di condotte contrarie alla legalità.”
Ascolta con attenzione, Pasquale, medita e risponde con ponderatezza a tutti i quesiti, mentre Paola, la figliuola, si acciambella soavemente tra le braccia paterne fino ad addormentarsi. I suoi leggiadri capelli, una cascata ramata. Mani, tremule, emozionate, ne accarezzano languide ciocche.
Si effonde inaspettatamente tra le pareti un profumo ammaliante, fibrillano le narici. Fonti della soave fragranza… pastarelle appena sfornate, quelle… che una volta impastavano le monache di San Ruggiero. La travolgente Imma, svolazzante, le porta su una guantiera, e fumanti tazze di tisana ai frutti di bosco fanno allegramente il girotondo. “Ora basta a parlare!” decreta, sorridendo. Poco dopo, irrompe un vassoio carico di fichi d’India, fette di melone, cubetti di ananas e crostini di pane integrale.
Agli inizi degli anni ottanta risale la tua conoscenza di Pasquale. A primo acchito comprendi di esserti imbattuto in una persona speciale, provata dalla fatica di emergere socialmente ed economicamente, forgiata dalle buone letture, temperata da relazioni autentiche. Una perla di uomo.
Negli anni, conferme in quantità, un vero amico. Un fratello. Leale, sincero, onesto, laborioso, generoso, gioviale. Umile. Sì, su di lui, puoi fare affidamento, una solida spalla, quando le vicende della vita si aggrovigliano ed anche nei momenti di spensieratezza.
Elargisce disinteressatamente a piene mani la sua professionalità a bisognosi che si rivolgono a lui, ad amici e parenti. Ascolta, riflette, consiglia, aiuta. Mette persino mano alla tasca. Mai una parola fuori posto o un gesto di irritazione, sempre gentile e premuroso.
Pasquale ed Imma amano ospitare gli amici. Gli incontri conviviali trasmettono il senso dell’accoglienza, della gioia di stare insieme, della condivisione delle sofferenze, del proficuo confronto di idee. La mensa offre sapori semplici e genuini, prelibatezze e profumi della cucina di una volta. Ogni parola, ogni gesto, ogni sguardo… autentico. Tutti si sentono a casa loro!
Prima, come servitore dello Stato, poi come professionista della legge, Pasquale offre rettitudine, competenza ed empatia. Attestazioni di stima, apprezzamenti e manifestazioni di affetto piovono a cascate su di lui. Nel confronto dialettico tocca il cuore dei problemi. Bussole… la sensibilità, la Costituzione, la saggezza dei testi del Diritto, il Vangelo, le buone frequentazioni.
Vagisce per la prima volta settant’anni fa in una modesta abitazione, la cui soglia del balcone, anni dopo, consente a Baldina, figlia del mitico Peppino Di Vittorio di ricevere ovazioni di popolo. I suoi genitori, umili contadini, analfabeti, sempre in trincea per la difesa dei derelitti, lo educano a… desiderare una società più equa e solidale a… lottare contro le ingiustizie, a… diffondere la verità, ad… impegnarsi per la pace ad…amare la gente, ad… accarezzare tutti gli esseri viventi, ad… apprezzare ogni forma di meraviglia della natura e dell’uomo.
Oggi, settanta candele, colorate, luminose, profumate, si stagliano su una bianca torta fatta in casa. Amiche ed amici, colleghe e colleghi, conoscenti, fieri della sua amicizia elargita senza mai chiedere niente in cambio, presenziano col cuore all’intima e sobria festa in famiglia.
Un’aura vaga di mestizia e di mistero aleggia nell’aria. È rapito, l’amico, una sequenza di fotogrammi l’assorbe: …i volti fiduciosi dei genitori, …il sorriso della sorella morta quando la bellezza si affacciava nei suoi occhi ridenti e fuggitivi, …lo scolaretto col grembiule nero ed il nastro azzurro rimproverato e mandato più volte al bagno per le manine impregnate degli indelebili umori dei pomodori, …il ragazzino che percorre molti chilometri con la bicicletta per raccogliere la verdura, prima di entrare in aula, …il padre a spaccarsi la schiena con la zappa, …la madre, sempre vestita di nero, che pesa rape e cavolfiori con la bilancia a due piatti, …l’emarginazione nel corridoio della scuola per la colpa di essere figlio di un comunista, le nozze con Imma, travolta in tenera età dalla immane tragedia della perdita dei genitori per l’irresponsabile crollo del fabbricato di via Canosa …l’arrivo dei tre germogli, …la laurea in giurisprudenza, …il superamento del concorso come Dirigente di Cancelleria di una Pretura e congiuntamente quello di Avvocato al Comune di Barletta, …il calore umano di amici, colleghi e parenti.
Certamente, sterminate schiere di belle persone, anche se non lo conoscono, gli augurano di continuare ad essere sé stesso. Una persona seria e amabile! Un poeta della vita. Ora, epoca di imbarbarimento generale, di paura, sbandamento e sfruttamento, l’Italia sana ha più che mai bisogno, indifferibile, di cittadini che si prodighino per la collettività, proteggano i beni comuni, amino tutte le forme di vita, per risorgere, rigenerarsi, prosperare umanamente. Resuscitare. Una Pasqua laica!