
Perché possiamo essere ideologicamente mancini o destrorsi, ma non dobbiamo mai dimenticare di essere umani
Conscio che questa mia elucubrazione mi collocherà, a torto, tra le penne sinistroidi del nostro giornalismo locale, vorrei condurvi ad un punto critico di riflessione.
Se in giro per l’Europa non ci fossero governi di sinistra e se tutti agissero con lo stesso spirito conservativo del nostro Matteo Salvini, di Giorgia Meloni, dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, o dell’attuale Presidente ungherese, Viktor Orban, sarebbe impossibile ridistribuire equamente le povere anime migranti.
Consideratela, se volete, una coperta corta, una coltre in grado di offrire calore a chi conserva il diritto di non perdere la Speranza, credo non sia giusto definire “immigrazione” il problema degli sbarchi.
Qualche anno fa arrestavano “Rambo”, al secolo John Ogais, uno scafista che nelle carceri di “Alì il Libico” torturava e ammazzava donne e bambini.
Che senso ha pagare 2000 euro un viaggio sul barcone, con la quasi certezza di morire, quando, con 300 euro, si può acquistare un più sicuro e confortevole biglietto aereo?
Siamo oggettivamente di fronte ad una tratta di persone senza precedenti, un’anacronistica schiavitù che frutta cospicui profitti a quegli stessi politici che fingono di ammaccarsi per lo ius soli.
C’è chi annega nel mare nostrum, e chi tra le onde della disinformazione, schiavizzandosi a faziose emittenti televisive, con l’intento di mostrarsi socialmediamente indignato.
Perché possiamo essere ideologicamente mancini o destrorsi, ma non dobbiamo mai dimenticare di essere umani!