Natura, storia, gastronomia, cultura, cos’altro desiderare?

Rituffiamoci nel centro della Puglia e visitiamone il cuore: la florida e inebriante Valle d’Itria. Il visitatore che ha già sin qui imparato a scoprire e innamorarsi di una regione magnifica come la nostra è ora atteso da nuove soprese.

In Valle d’Itria sarà accolto da distese sterminate di ulivi secolari, interrotte solo da trulli, nobili masserie e verdeggianti vigneti. La valle si estende in tre provincie, Bari, Brindisi e Taranto e tocca numerosi Comuni: Alberobello, Noci, Putignano, Castellana Grotte, Fasano, Locorotondo, Martina Franca, Cisternino, Ostuni, Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino, Francavilla Fontana, Ceglie Messapica, Villa Castelli. Di Alberobello, delle grotte di Castellana e della “Città bianca” vi abbiamo già scritto, ma ciascuno di questi centri merita di essere conosciuto.

Se proprio non avete tempo per visitarli tutti, non lasciatevi sfuggire Cisternino, il cui borgo, nel pieno centro della “Murgia dei trulli” è considerato, insieme all’attigua Locorotondo, uno dei borghi più belli d’Italia. Vi potrete peraltro gustare magnifici menù a base di carne, magari bagnati da un buon doc della Cantina di Locorotondo, una della più rinomate in Puglia.

Dopo esservi lasciati ammaliare dalla bellezza di questi due borghi, raggiungete almeno la vicina e signorile Martina Franca, specie se siete nel mese di luglio, il mese in cui sin dal 1975 si svolge il Festival della Valle d’Itria, uno dei marchi di qualità dell’offerta culturale regionale, nazionale e, dato il livello del programma, persino internazionale.

Natura, storia, gastronomia, cultura, cos’altro desiderare? Ah, per esempio una giornata da spendere interamente nello zoosafari di Fasano: un’altra esperienza irrinunciabile e che, specie se avete dei bambini piccoli, vi sarà difficile dimenticare.


FonteLivioandronico2013, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons
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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...