Considerata il secondo settore manifatturiero italiano, l’industria agroalimentare fa da volano allo sviluppo del territorio pugliese, incentivando la qualità dei prodotti e sfruttando il Made in Italy come opportunità per i giovani. Ne è convinto il cav. Riccardo Cassetta, neo Vice Presidente di Federalimentare.

Ciao, Riccardo. Da dove proviene e verso quale obiettivo si dirige la, da poco conseguita, Vicepresidenza di Federalimentare?

Con grande entusiasmo dalla presidenza di Assitol alla Vicepresidenza di Federalimentare, carica alla quale sono stato nominato di recente all’interno alla squadra di Paolo Mascarino per allineare il nostro comparto ai nostri competitor europei.

Riconoscere e valorizzare le potenzialità del nostro territorio ritengo sia il punto di partenza per una crescita che può portare al successo di realtà produttive imprenditoriali vincenti.

Come secondo settore manifatturiero italiano, con 155 miliardi di fatturato, quale apporto offre ai cittadini, nel quotidiano, l’industria alimentare del nostro Paese?

Con quasi il 9% del PIL nazionale l’industria alimentare è senz’altro un pilastro del sistema italiano, un punto fermo sicuramente e negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante, la strada è ancora lunga ma sono certo che, grazie alla presenza di molti giovani laureati che investono sul settore agroalimentare, un’inversione di tendenza rispetto al passato, ci saranno ottime opportunità.

Esistono possibilità occupazionali che permettano al nostro territorio di crescere nel senso di appartenenza a tradizioni sradicate da logiche consumistiche?

Certamente sempre più aziende scelgono il nostro territorio per nuovi insediamenti, anche il ritorno dei giovani ne è l’esempio ed è solo dovuto ad un gran senso di appartenenza e di legame con il territorio che non è tangibile ma così evidente che non si può far a meno di seguire questo richiamo, indipendente da logiche consumistiche e di profitto.

Grazie a consorzi quali Mineracqua, Assobibe, Assobirra, Anicav (pomodoro da industria) e Assolatte, è plausibile pensare di esportare sulle tavole di tutto il Mondo i valori della nostra gastronomia, conservandone l’incontaminata qualità?

Sicuramente sono di fondamentale importanza a garanzia che in Italia tutti i prodotti in uscita sono soggetti ad innumerevoli controlli durante l’intera filiera, il Made in Italy è riconosciuto in tutto il mondo ed il dovere di tutti gli imprenditori è mantenere e garantire standard qualitativi alti.