Difficile dimenticarla

Diciamolo subito: l’ordine con cui vi abbiamo presentato le dieci mete imperdibili in Puglia non è gerarchico. Ci siamo lasciati condurre dall’istinto, e abbiamo fatto gran fatica a non includere in elenco altre città e altri siti di incantevole bellezza (vorrà dire che proporremo una nuova “hit”); ma ci teniamo a precisarlo: ciascuna delle mete proposte è di bellezza assoluta e, come tale, non può essere classificata in una qualsivoglia graduatoria.

Il discorso vale, ad esempio, per la magnifica Trani che, non ce ne vogliono i tranesi, qui figura al decimo posto, ma che avremmo potuto citare come prima tappa senza nulla togliere alle altre mete.

Basti pensare alla incredibile cattedrale di Trani, l’unica al mondo costruita direttamente sul mare: bisogna che la ammiriate in tutte le ore del giorno e della notte e, prima ancora che ammirarla da terra, dovreste fare un’uscita in barca, all’alba o al tramonto, per vederla galleggiare sulle acque, mentre navigate verso la città.

Ma Trani non è solo la sua cattedrale. L’intero borgo antico vi lascerà a bocca aperta: il Castello Svevo, il quartiere ebraico che vanta ben tre sinagoghe, il palazzo del Tribunale, il ricchissimo Museo Diocesano, i palazzi nobiliari, le chiese antiche, il porto. E poi la Villa Comunale, che aggetta sul mare, il Lungomare Colonna, che termina nella penisola con l’omonimo Monastero, la baia del pescatore, la lunga spiaggia di Mattinelle. Anche in questo caso, dobbiamo ripeterci: un giorno non basta per visitarla e gustarla tutta… Anche perché c’è tutto il mondo della movida notturna da scoprire, insieme alle effervescenti iniziative culturali.

Trani vanta una storia nobile e antica. Fu importante centro marittimo e mercantile. Oggi la sua darsena è meta amata da velisti e proprietari di yacht. Una volta ammirate le sue case in pietra rosea, la celebre “pietra di Trani” che si estrae dal suo medesimo entroterra, vi sarà veramente difficile non amarla. E vi sarà impossibile dimenticarla.


FontePhotocredits: Paolo Farina
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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...

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