Il Governo dovrebbe spiegare che fine hanno fatto i 4,6 miliardi di euro che il PNRR aveva previsto per aumentare l’offerta per la fascia di età 0-6 in tutte le Regioni, con 1800 interventi per l’edilizia e la creazione di 264.480 posti per i bambini.

“A partire dall’esercizio finanziario 2025, alle famiglie con reddito Isee non superiore ad euro 40.000,00 è riconosciuto un voucher, spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria, per un importo annuale massimo pari a euro 1.500 per ogni studente frequentante una scuola paritaria primaria, secondaria di I grado o il primo biennio di una scuola paritaria di II grado. Nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’istruzione e del merito è istituito un fondo dedicato agli interventi del presente comma, pari a 16,25 milioni per l’anno 2025, 65 milioni per l’anno 2026, 65 milioni per l’anno 2027”.

Questa la proposta di modifica alla legge di bilancio in discussione.

Il ministro Valditara ha commentato: “Il governo è ben consapevole della importanza di assicurare il diritto dei ragazzi, a prescindere dal reddito, a studiare nelle scuole paritarie”.

Prima di entrare nello specifico, una considerazione di fondo: questo è un altro tassello del processo di demolizione dello Stato sociale che il governo Meloni sta portando avanti nella Sanità e in tutti i servizi, accompagnato ad un tentativo di snaturamento della Costituzione, fortissimo nei confronti della Magistratura e qui ribadito al limite del ridicolo da parte del feroce ministro Valditara che, invece di assicurare il diritto frequentare dignitosamente la scuola statale, afferma di essere “ben consapevole” dell’importanza di garantire il diritto dei ragazzi a studiare nelle scuole paritarie!

Valditara è un leghista della prim’ora, allievo di Gianfranco Miglio, l’ideologo primo del leghismo. Nelle città del nord, lo sanno tutti, le scuole pubbliche, soprattutto primarie e medie, sono frequentate principalmente da figli di immigrati, perché i ricchi vanno nelle scuole private, dal nido fino all’Università, magari negli USA. Ora Valditara vuole allargare la platea dei beneficiari del voucher a chi ha un ISEE pari a 40000, che corrisponde a un netto annuo di circa 33000 euro. Al nord 33000 euro corrispondono a un livello medio basso, ma sono voti che contano.

Per noi meridionali la faccenda è completamente diversa: qui la scuola pubblica è stata una conquista epocale; qui abbiamo il problema dell’abbandono scolastico; qui la scuola pubblica è una risorsa insostituibile contro le mafie e la devianza. Noi dobbiamo invertire la rotta e rilanciare la scuola pubblica, altro che Valditara & Co.!

Scendendo poi nel dettaglio, la proposta è una furbata incredibile, una truffa da  milioni di euro ! Per chiarirlo sono necessari alcuni dati.

Prima di tutto l’art.33 della Costituzione, che recita:

“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.”

Fin qui nessuno stupore perché vediamo chiaro il progetto eversivo della destra al Governo oggi.

Però poi il Governo dovrebbe spiegare che fine hanno fatto i 4,6 miliardi di euro che il PNRR aveva previsto per aumentare l’offerta per la fascia di età 0-6 in tutte le Regioni, con 1800 interventi per l’edilizia e la creazione di 264.480 posti per i bambini.

Sì, perché il principale obiettivo dell’emendamento in questione sono le scuole dell’infanzia: è lì che bisogna mettere una toppa!

Analizziamo i dati ISTAT 2022 :

  Scuole pubbliche Scuole private Totale Iscritti scuole pubbliche Iscritti scuole private Totale
Infanzia 15164 7199 22283  958483 360973 1319456
Primaria 15273 1380 16653  2365146 161586 2526732
Sec. I grado 7411 639  8050  1618507 68679 1687186
Sec. II grado 5277 1602 6879 2605146 122491 2727637

Come si evince chiaramente, la maggior parte delle scuole paritarie sono scuole dell’infanzia. Così, alla faccia delle politiche per la famiglia, il governo Meloni ha preso i miliardi del PNRR destinati ai più piccoli e……

In Puglia le scuole paritarie sono poco più di 400, per lo più “scuole dell’infanzia” e qui non si può fare a meno di notare che si è creata una sorta di concorrenza fra gli insegnanti statali e quelli che sono assunti non dallo Stato, ma da cooperative o piccole associazioni dove evidentemente l’elemento familistico e “amichettistico” può facilmente prevalere e dove non sono necessari i requisiti richiesti agli insegnanti statali. E anche questo è un bacino elettorale importante per le destre.

Non ci resta che auspicare ed impegnarci per invertire la tendenza inaugurata dai governi Berlusconi e assecondata da tutti i governi successivi.

In primis, portare l’obbligo scolastico a 18 anni!


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Sono nato a Barletta nel 1956; ho insegnato Lettere per 23 anni e sono stato dirigente scolastico dal 2007 al 2023. Mi sono dedicato allo studio di vari aspetti della storia locale e sono membro della Società di storia patria per la Puglia; ho censito, trascritto e tradotto le epigrafi di Barletta. Per i tipi della Rotas ho pubblicato il romanzo-saggio “Ricognizioni al giro di boa”. Da molti anni mi interesso di religioni (specialmente il Buddhismo Mahayana) e di dialogo interreligioso. Ho avuto la fortuna di avere tre figli e ora di essere anche nonno! Da settembre 2023 sono in pensione: si dice tecnicamente "in quiescenza" ma è un po' difficile fermarsi. Gioco a tennis, mi piace molto viaggiare e credo molto nel lifelong learning. Sono stato cooptato in Odysseo da Paolo Farina :) e gli sono grato per avermi offerto uno spazio per parlare di scuola (e non solo) fuori dall’ambito formale/ istituzionale.

5 COMMENTI

  1. Ritengo che l’obbligo scolastico non debba essere esteso ai 18 anni in quanto, così facendo, si procrastinerebbe ulteriormente l’entrata del giovane nel mondo del lavoro, più specificatamente nel mondo dell’artigianato, dei lavori manuali in genere. La manualità va esercitata da subito, perché solo così i prodotti ottenuti raggiungono ottimi livelli di fattura e in alcuni casi diventano oggetto d’arte.
    Credo che non si possa costringere l’individuo che non ama studiare ad andare a scuola fino a tarda età per il semplice motivo di essere nato in uno Stato, ossia in una comunità politicamente organizzata ed evoluta, anziché in uno sperduto villaggio del Terzo Mondo. Molti dei disagi psichici degli studenti dipendono da questa costrizione.
    La scuola deve essere aperta a tutti, nel senso che tutti devono avere ogni genere di aiuto per accedervi e frequentarla, ma non può appropriarsi in maniera totalizzante delle nostre vite.
    Questi solo alcuni dei motivi, che tra l’altro – per quanto mi riguarda – prescindono da chi attualmente è al Governo.

    • io la cosidero del terzo mondo dire di non al innalzamento obbligo scolastico 18 anni di età mi fa sospettare signore ha bisogno una fucilata intesta. obbligo fino 18 anni di istruzione per eliminare il lavoro minorile dei giovani 15-17 anni di età. non venire in mente idee di terzo mondo ho farrai la stessa fine della palestina o della Siria

    • ti sbagli il obbligo scolastico deve essere portato fino 18 anni per cotrastare il lavoro minorile dei giovani 15-17 anni di età se lei signora de santis vive nel terzo mondo d’Europa come un decimo di italiani non vede un certo interesse internazionale. i grandi capi alto olimpio intesso élite internazionali chiedono come il popolo italiano come azienda dei americani. è stato richiesto innalzare obbligo scolastico fino a 18 anni di età contrastare il lavoro minorile dei giovani 15-17 anni se per lei non sta bene sti deve mettere la cerniera in bocca. non conosci le propie idee globaliste dei altri sono vietate contrastare e buona sera

  2. Apprezzo il commento di F: De Santis e penso sia importante approfondire il discorso sull’aumento dell’obbligo scolastico, che mi sembra meritevole di più di un semplice commento.

    • Grazie! Le mie qui sono solo alcune osservazioni, e sintetiche. Aspetto il tuo articolo e magari ne scrivo io uno, per un confronto che potrebbe giovare ai lettori di Odysseo.

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