
Un marketing consapevole, non convenzionale, esponenziale. Che necessita di un web marketer.
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle nuove frontiere della comunicazione. Questa volta ci occupiamo di marketing virale.
Di cosa si tratta, esattamente? Di una modalità di marketing consapevole, non convenzionale, esponenziale.
Consapevole: il che vuol dire che è più di un semplice “passaparola” perché segue una strategia, quella per l’appunto ideata e dettata dai promotori di una campagna di comunicazione.
Non convenzionale: per i canali di cui si serve, in genere pochi soggetti, ma fortemente motivati a raggiungere il più alto numero di lettori.
Esponenziale: quanto alla sua modalità di diffusione che diventa virale proprio perché in grado di raggiungere, in poche ore o giorni, una platea vastissima di utenti in tutto il mondo o comunque nel territorio che si è intenzionati ad aggredire col proprio messaggio.
Fu Draper Fisher Jurvetson, negli anni Novanta, a battezzare l’espressione “viral marketing”, in analogia con quanto è capace di fare un virus all’interno di un organismo vivente. Un’espressione che divenne subito… virale! E che nel 1998 fu riconosciuta come “buzz-word of the year”.
Alla base di tutto, come sempre, c’è un’idea: il marketing virale funziona se ha dietro un’idea vincente e originale, in grado di imporsi per evidenza, con semplicità, senza mediazioni o mediatori. Più un’idea sarà immediatamente percepibile, più sarà trasmissibile, di utente in utente, il più delle volte accomunati dal medesimo interesse: come accade nel passaparola, solo che la “parola passata” è quella prescelta da chi ha partorito la strategia comunicativa.
Ovviamente, tutto questo avviene in Rete, che offre informazioni in modo gratuito e istantaneo e che fa sì che un amico possa suggerire all’altro cosa e dove cercare, dando così avvio alla diffusione virale del canale proposto.
Spesso e volentieri, il viral marketing si basa su video esilaranti (in questo YouTube è al momento imbattibile), giochetti online, passaggio di siti web divertenti o insoliti o utili, capaci in pochi giorni di diventare “Internet phenomenon” (noti anche come “Internet meme”).
Non si creda però che diventare artefici di un fenomeno virale sia così facile. C’è dietro una grande conoscenza degli strumenti di analisi e comunicazione, nonché dei meccanismi di rete e dei profili da ideare in ordine alla platea che si vuole raggiungere.
Peraltro, gli utenti, e come dargli torto, sono sempre più smaliziati e mettono in atto difese “antibiotiche” davanti alle virali incursioni del marketing. Non caso, la frontiera degli esperti del settore studia ogni giorno come celare l’identità artificiale del contenuto da veicolare – scompaiono marchi e loghi, tanto per dirne una… – e fanno di tutto per proporre un content marketing che sia subito percepito come autentico, appassionante, divertente.
Non a caso, gli investitori più avveduti scelgono in primo luogo il Web Marketer, cioè il professionista responsabile della promozione di un sito, e poi pianificano tutto il resto.