Mantieni rubiconda, la tua vecchiaia, fratello!

Perché agitarti fratello?

C’è tempo ancora…

tempo di riserva?

È nascosto tra le pieghe non vissute:

delle sviste, gli abbagli, le noncuranze.

Non scuoterti per nulla, fratello!

Cogli l’attimo fugace

e fallo, al passo del respiro:

il tuo respiro, che sa ancora di vino.

Rilassati nell’ebrezza, fratello!

Nulla rimane, oltre la gioventù,

se non la vecchiaia

e un buon bicchier di vino.

Bevilo vecchio, il vino,

al pari dei tuoi anni, fratello!

La vecchiaia aiuta a comprendersi.

Tra vecchi ci si intende meglio.

Assai meglio che tra fratelli.

Ragiona col tuo vecchio vino,

senza dargli torto.

Non biasimarlo se,

alla fine,

ti fa dimenticare il tutto.

Ma se ti annebbia l’attesa,

snervante e inutile,

di mettere gl’ultimi passi,

pensa a dove andrai:

dove non ci saranno

né stagioni, né vendemmie, fratello:

è là che andrai…


Fontehttps://pxhere.com/it/photo/1600701
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.