Per una politica imperialista

A pochi giorni dal suo insediamento, Trump ha, a suo dire, mantenuto la promessa elettorale anti-immigrazione, espellendo cittadini illegali, ammanettandoli e deportandoli a bordo di un aereo militare le cui foto hanno fatto il giro del Mondo.

L’operazione voluta dal tycoon, però, è solo una parvenza della pax vituperata durante la campagna presidenziale, il vero obiettivo strategico di The Donald resta il prosieguo di quella politica imperialista che da sempre contraddistingue l’America. Gli Stati Uniti, infatti, il potere bellico lo esercitano incessantemente dall’Ottocento, un modus operandi mirato al controllo dei mari, al solo fine di creare e foraggiare una globalizzazione che assoggettasse l’Europa e gli stretti oceanici del pianeta. Nonostante i conflitti in corso siano combattuti per procura da Washington, le basi militari e la presenza navale in mezzo mondo sono appannaggio degli USA, un Paese esportatore di democrazia e portatore sano di morte e distruzione.

In perfetto stile Trump…


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.

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