Al Centro don Bosco, un percorso di narrazione autobiografica per persone psicologicamente fragili
Su proposta della Cooperativa Sociale “Questa città”, il Centro don Bosco, nelle persone di Rosa Del Giudice, Annamaria Pastore e Rossana Forlano, ha messo a punto e realizzato, lungo l’arco del 2024, un percorso di narrazione autobiografica per nove ospiti della struttura.
Si tratta di persone psicologicamente fragili, la cui vita è stata segnata da esperienze laceranti e che necessitano di un costante aiuto psico-fisico. La maggior parte degli assistiti frequenta, dalle 8.00 alle 16.00, il Centro Diurno, in Via Carissimi, 28, dove svolge attività di vario genere, organizzate dallo staff di “Questa città” con il supporto di esperti nei differenti settori; soltanto uno di loro risiede in forma stabile nella struttura di Via Saffo ed è impegnato part-time in un’attività lavorativa presso il bar Corsaro di Trani.
Gli interventi delle volontarie dell’Associazione don Bosco, reduci dal training con il prof. Savino Calabrese della LUA all’interno del progetto europeo “Narrative care”, sono stati finalizzati al duplice obiettivo conoscitivo e terapeutico: infatti i corsisti sono stati sollecitati, in modo rispettoso e non giudicante, a scavare nel loro intimo; a focalizzare sensazioni, emozioni, stati d’animo, legati a ricordi, avvenimenti recenti e remoti, episodi di vita rimasti nascosti, oggetti, persone, luoghi; a socializzare con gli altri quanto ciascuno è riuscito a captare e a esprimere; a mettere nero su bianco l’essenza e i frammenti emersi. Questo lavoro di scavo memoriale e psicologico ha comportato la conoscenza più approfondita di sé; la riflessione pacata sugli eventuali errori commessi; la condivisione, con gli altri, di squarci esistenziali; lo sforzo di chiarificazione attraverso la produzione di uno scritto, sia pure scarnificato e schematico; la conseguente valenza terapeutica dell’intera operazione. al termine di ogni incontro,
Molto frequentemente si sono vissuti momenti di intenso coinvolgimento emotivo; a tutti, senza distinzione, è stata offerta la possibilità di liberarsi da tensioni e stati d’ansia accumulati nel tempo: non è un caso, infatti, che, al termine di ogni incontro, rivolgessero alle conduttrici il loro ringraziamento per l’aiuto ricevuto.
La modalità di approccio è consistita nel gioco delle carte, raccolte in vari mazzi, che è stato elaborato dalla dott.ssa Grazia Chiarini della LUA, nell’ambito del progetto europeo Erasmus + “My life in Europe”. Ogni carta è caratterizzata da un’immagine stilizzata di persone, oggetti, paesaggi, o di altro, e funge da stimolo narrativo per scrivere di sé. Le immagini, in alcuni mazzi accompagnate da frasi, aiutano a circoscrivere il focus intorno a cui ruotano e si situano gli sprazzi più significativi di vita che si affacciano alla memoria.
È una modalità, tutto sommato, semplice ma efficace, utilizzabile in contesti particolari, quale quello in cui hanno operato le volontarie del Centro.
Si è avverato l’auspicio dell’équipe di “Questa città” e dell’Associazione don Bosco, poiché gli incontri hanno prodotto nei partecipanti effetti migliorativi sia sul piano personale che nei rapporti sociali.
Il corso, che avrà un prosieguo nel 2025, registrerà un’originale svolta, in quanto i testi prodotti dai corsisti, motivati a scrivere di sé attraverso una molteplicità di spunti, troveranno collocazione in un cortometraggio che prevede, tra l’altro, scene di drammatizzazione ispirati ai testi stessi.
A curare questa fase, in sinergia con le operatrici del Centro, saranno l’attrice Patrizia Labianca e un tecnico esperto in digitalizzazione.
Quanto all’iter del 2024, esso troverà il suo suggello nell’evento concordato per il 6 dicembre p.v., (in concomitanza con la Giornata della disabilità), alle 10.30, presso la sede della Cooperativa Sociale “Questa città”, in Via Carissimi, 28.
Durante l’incontro saranno consegnati, a ciascun corsista, l’opuscolo, contenente l’insieme dei lavori personali nell’arco del 2024, e l’attestato di partecipazione.
Risulta gradito agli organizzatori rilevare che l’immagine sulla copertina del libretto è stata creata, su segnalazione del prof. Francesco Merra, dalla studentessa Nica Laryssa, che frequenta il terzo anno del Liceo Artistico “G. Colasanto” di Andria. Si coglie l’occasione, pertanto, per ringraziarli entrambi ufficialmente.
dal Centro di Orientamento “Don Bosco”