Il sole tornerà, che si voglia o no, ad illuminare chi ha scelto luci artificiali

Gli uomini vivono le più grandi cadute proprio quando giungono a celebrarere i loro, tanto attesi, momenti di gloria. A dirci ciò è proprio la storia, ricordandoci esempi di uomini che avevano deliri di onnipotenza, proprio per questo finiti malissimo. È fortunato invece chi sa condividere il proprio itinerario con dei bravi compagni di viaggio, cercando nel divenire degli eventi e nelle stesse distrazioni della vita quell’evoluzione che non è “tuttologia”, ma senso esistenziale e dimensione antropologica profonda. C’è bisogno di una intima purificazione, di un vero appagamento interiore da quell’umanità virtuale che viene continuamente propagata, non rispondente peraltro al reale. Il tutto di cui l’uomo ha bisogno è un amore che lo completi, nelle profondità dell’animo.

Bisogna rimettere al centro il vero respiro dell’uomo, il suo animo, capace di relazione con il mondo. La sera che scende, figura delle umane prove, è simbolo di chi sa entrare nel senso del dolore umano, nelle solitudini di chi è dimenticato. Il profumo del bene non può essere cancellato dal tempo dell’indifferenza, ma solo deturpato. L’incapacità di chi si chiude al mondo, l’isolamento verso ogni chiamata all’interiorità aprono ad un’altra ricerca di un’umanità sbriciolata, come un film senza sonoro. Il tempo sa fermarsi per chi impara a stare solo, a mettere da parte il rumore dando spazio al silenzio, uscendo dal caos per dare priorità alle persone più che all’utile. La fragilità e l’insicurezza, nella mente e nel cuore, di chi trema ed ha paura, trovano nella vicinanza puramente umana una forza su cui costruire solidamente la propria personalità.

Gli atteggiamenti selvaggi e ribelli, infatti, nascondono anime ferite, non curate, dimenticate ed incapaci di gestire la propria libertà. Quanto buio ricopre le case di chi si è consacrato al denaro, alla forza o all’apparenza. Il sole tornerà, che si voglia o no, ad illuminare chi ha scelto luci artificiali, proprio quando si avrà il coraggio di accettare le proprie oscurità e sconfitte, mascherate da false convenienze e proiezioni di benessere. Tornare a gustare la bellezza delle vie dei borghi, la vitalità di una piccola ferrovia, il tempo di un caffè con un amico, porta a rileggere il semplice sguardo delle persone che si comunicano con i loro silenzi, spesso non compresi a causa di tutte quelle corse e schiavitù che, come catene invisibili, assorbono il nostro tempo. Come una melodia, nel cuore e nell’anima, l’amore ascolta piano piano, inventando poesie di bellezza e canzoni di fraternità, opera d’arte della migliore opera mai creata: l’uomo!