Arazzo un po’ sbiadito,

La piana sotto il cielo,

Che trova l’alma intrisa

Di rustica tragedia.

 

Amorfo imago il monte

E le scoscese valli…

Mi videro scalare

I sogni miei più belli.

 

Gioiose passeggiate,

Nessun caval di Frisia

O di relitti in speme

Coi piedi nel pantano…

 

Con tutto il ben di Dio

Perché non diam futuro…?

Perché ‘sta indifferenza:

per il “Bambin” che nasce…?


Fontehttps://pixabay.com/it/photos/valle-di-murg-ns-galla-5504366/
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.