Portrait of crying woman with bloody handprint. Girl is roughly held by throat

Di Yuleisy Cruz Lezcano

La violenza di genere spesso non si verifica in modo isolato, ma emerge da una serie di interazioni tra individui, gruppi sociali, e sistemi culturali più ampi, che possono essere descritti attraverso il concetto di sistemi complessi. Questi sistemi sono caratterizzati da una rete di relazioni che, interagendo tra loro, producono comportamenti collettivi difficilmente prevedibili e controllabili. L’approccio dei sistemi complessi fornisce una lente utile per comprendere le dinamiche alla base della violenza di genere e per elaborare strategie efficaci di intervento e prevenzione.

Numerosi studiosi hanno esplorato il concetto di sistemi complessi in relazione alle dinamiche sociali, tra cui quelle che riguardano le relazioni squilibrate e la violenza, cercando di capire come i comportamenti individuali e collettivi si interconnettano in modo da perpetuare o prevenire fenomeni violenti.

Niklas Luhmann, sociologo tedesco, ha sviluppato una teoria dei sistemi sociali che descrive le società come insiemi di elementi interdipendenti, in cui le diverse sotto-strutture – come il diritto, la politica, l’economia e la cultura – interagiscono tra loro creando un sistema complesso. Secondo Luhmann, le società non sono mai statiche, ma sono continuamente modellate e riformulate attraverso processi di comunicazione che determinano il modo in cui i comportamenti e le relazioni si evolvono nel tempo. Questo approccio è particolarmente utile quando si cerca di comprendere le dinamiche di violenza, poiché la violenza, come molte altre problematiche sociali, è spesso il prodotto di sistemi di potere e comunicazione che si auto-riproducono, dando luogo a comportamenti violenti che si perpetuano nel tempo.

Il concetto di sistemi complessi applicato alla violenza di genere ci può aiutare a comprendere come questa violenza non sia semplicemente il risultato di singoli atti di abuso, ma il prodotto di dinamiche sociali, culturali e psicologiche interconnesse. Infatti, Luhmann teorizza che la società è composta da vari sistemi operativi (economia, politica, diritto, educazione, ecc.), ognuno dei quali ha il proprio linguaggio e le proprie regole interne. La violenza di genere può essere vista come il risultato di un’interazione disfunzionale tra questi sistemi, dove il sistema della comunicazione sociale giustifica, normalizza o ignora la disuguaglianza e la violenza, creando un ciclo che perpetua tali comportamenti.

La letteratura, secondo Luhmann, è uno degli strumenti più potenti per intervenire nel sistema della comunicazione sociale. La narrativa, in particolare, ha la capacità di creare nuove forme di comunicazione che mettono in discussione i presupposti e le norme prevalenti, influenzando le percezioni individuali e collettive. In altre parole, la letteratura ha il potenziale di interrompere il ciclo di violenza che si auto-perpetua, agendo come un feedback positivo che sfida le vecchie narrazioni e propone nuovi modelli di relazione.

Nel caso della violenza di genere, le comunicazioni sociali – come le norme culturali, le rappresentazioni mediatiche e le leggi – possono contribuire alla perpetuazione delle disuguaglianze di genere e giustificare comportamenti violenti. La violenza può quindi essere vista come parte di un ciclo di comunicazioni che si auto-perpetuano. Secondo Luhmann, i sistemi sociali, pur essendo interconnessi, operano con una certa autonomia. Ogni sistema (legge, politica, economia) ha il proprio linguaggio e le proprie regole, ma questi non sono necessariamente coerenti tra loro. Ad esempio, le leggi contro la violenza di genere potrebbero non allinearsi con le norme culturali o sociali che giustificano la violenza, creando dissonanze che impediscono un’efficace lotta contro la violenza.

Quando ho incominciato a scrivere il mio ultimo libro dal titolo «Di un’altra voce sarà la paura» (Leonida Edizioni, 2024) avevo chiaro che combattere le vecchie narrazioni della violenza di genere richiedeva un approccio che andasse oltre la semplice denuncia e che affrontasse la complessità del fenomeno: conoscevo molteplici strumenti teorici e ho pensato di utilizzarli in chiave poetica per illuminarne le molteplici sfaccettature del fenomeno. Così ho scritto questo libro con il proposito di trattare la violenza e il trauma da stupro attraverso la teoria dei sistemi.

Credo poi che il libro, insieme al mio progetto itinerante di sensibilizzazione, mi offrano un’opportunità unica di analizzare il fenomeno in modo interdisciplinare, esaminando come vari fattori individuali, sociali, culturali e istituzionali interagiscono per perpetuare la violenza di genere. Durante le varie conferenze e presentazioni, il contatto con i lettori e i presenti ha confermato in me la consapevolezza che un libro che affronta la violenza di genere con questa prospettiva può esplorare, anche, l’aspetto di come lo stupro non solo coinvolga la vittima individuale, ma sia anche il prodotto di un sistema sociale più ampio che include norme culturali, strutture di potere, e pratiche istituzionali.

Conclusioni

La teoria dei sistemi complessi di Niklas Luhmann fornisce una base teorica importante per comprendere come le strutture sociali e comunicative possano favorire o prevenire la violenza di genere. Le disuguaglianze e la violenza non sono semplicemente il risultato di azioni individuali, ma il frutto di un’interazione complessa tra sistemi sociali che si auto-perpetuano attraverso la comunicazione. In questo contesto, la letteratura emerge come uno strumento cruciale per interrompere il ciclo di violenza, creando nuove forme di comunicazione che sfidano le narrazioni oppressive e promuovono relazioni più equilibrate. Attraverso la forza delle storie, della denuncia e dell’emozione, la letteratura può diventare una forza potente per il cambiamento, offrendo nuovi linguaggi, nuovi modelli di comportamento e nuovi spazi di riflessione che contribuiscono a interrompere la violenza e a favorire la costruzione di una società più giusta e paritaria.

Luhmann non si concentra direttamente sulla violenza di genere, ma la sua teoria fornisce un potente strumento per analizzare come le comunicazioni sociali, le strutture di potere e le norme culturali possano perpetuare o interrompere il ciclo della violenza. Le dinamiche di violenza di genere possono essere viste come una manifestazione di un sistema sociale che produce e riproduce disuguaglianze attraverso processi comunicativi che si auto-perpetuano.

Fonti

«The Society of Society»; Niklas Luhmann; Stanford University Press; 2002

«Potere e complessità sociale»; Niklas Luhmann; Il Saggiatore; 2020


LASCIA UNA RISPOSTA

Please enter your comment!
Please enter your name here