
Vabbè, gli italiani non stiano a farla difficile. Hanno votato per il libro dei sogni, adesso rimettano i piedi per terra. Facile profezia.
Caro Direttore,
stupirò te i nostri amici di Odysseo, ma devo ammettere che questo governo comincia a piacermi, salvo inganni a venire. Negli ultimi giorni dev’essere successo qualcosa che mi sfugge, ma gli effetti di quel qualcosa sono davvero sorprendenti. Forse qualche buon padre di famiglia ha preso i nostri prodi (con la minuscola), ha tirato loro giù i calzoni e gli ha somministrato una dose di sculacciate, ma una dose che aiutami a dire basta. È stato il ministro del Tesoro, Tria? È stato il premier-travicello, Conte? Punto sulla prima ipotesi. E magari s’è fatto sentire forte qualcuno da Bruxelles o dalla Banca d’Italia.
Com’è, come non è, i dioscuri Salvini e Di Maio hanno abbassato i toni, non ce l’hanno più con l’Europa, con i mercati, con Soros, con le agenzie di rating. Lo spread si è calmato e anche le Borse respirano. E persino Salvini non ce l’ha (momentaneamente) con i negri, visti quanto sono sicuri i porti della Libia, e vista anche la facilità con la quale una cinquantina di immigrati della Diciotti si è dileguata (essendo liberi cittadini, non detenuti) beffando il Truce ministro dell’Interno rimasto con un palmo di naso. Il povero Salvini adesso è anche impegnato a recuperare i 49 milioni truffati dalla Lega allo Stato italiano, mentre lui era parlamentare della Lega medesima. Prima gli italiani truffati!
Ma il meglio del governo deve ancora venire. Giggino Di Maio, dopo aver fatto una campagna elettorale per chiudere l’Ilva e farne un parco giochi e un carciofeto, ha raccolto il testimone di Calenda per confermare l’appalto illegittimo (a suo dire) cancellando tutte le altre stupidaggini predicate in questi mesi passati. Naturalmente, adesso il merito è suo, che voleva chiudere la fabbrica. Lui conta sulla memoria corta degli italiani (sempre prima loro!). Ma l’Ilva è una bazzecola rispetto al cambio di passo con l’Europa. Fino a due giorni fa dovevano sfondare il 3 per cento con i carrarmati, per mantenere le promesse elettorali (una cinquantina di miliardi), adesso giurano di non superare il 2 per cento: esattamente quel che chiedono le sanguisughe di Bruxelles (prima i belgi!). Il reddito di cittadinanza sarà uno sgorbietto che imiterà gli 80 euro di Renzi, magari fra due anni. Persino sul disastro di Genova hanno capito che è meglio lasciare perdere, e che se la sbrighi la Regione Liguria. Nessuno ha avvertito il ministro Toninelli del cambio di linea. Il quale Toninelli sostiene, con gli occhi ogni giorno più sbarrati, di aver subito minacce e fregnacce, riferendosi a una lettera degli organi di vigilanza ricevuta a gennaio dal governo Gentiloni, cioè prima delle elezioni e prima della tragedia di Genova. Onorevole Giggino, sarà ora che dia una sveglia al ministro che sta ai Trasporti come io sto a Hemingway.
Vabbè, gli italiani non stiano a farla difficile. Hanno votato per il libro dei sogni, adesso rimettano i piedi per terra. Facile profezia. I gialloverdi, pur di mettere radici sulle poltrone, faranno quello che l’Europa ci chiede, e meno male. L’alternativa sarebbe lo sfascio. Riusciranno a spiegarlo al popolo?
Per il momento la rivoluzione è rinviata a data da destinarsi.
Ma perché tanti uomini e donne di sinistra interpretano la rivoluzione sempre in modo extra-civile? Un governo che, ricordo, si è insediato solo il primo giugno di quest’anno, come può essere preso di mira con tanto disprezzo? Mi chiedo come abbia potuto il pensiero social-comunistoide dell’intellighenzia di sinistra, trasformarsi in pensiero fascistoide e brutale, volgare e offensivo. Ebbene costoro, sedotti e corrotti dal capitalismo insediatosi nel nostro paese nel dopoguerra, sono diventati dei mostri canuti che anziché divulgare esperienza e solidarietà, divulgano ancora oggi odio e fanatismo. Ma portiamo pazienza, è soltanto il colpo di coda del mostro che sta morendo. Sono arrabbiati oltremodo, proviamo ad insegnarli ad amare. Caro Direttore, ci dia una mano.
Caro Nunzio,
non è la prima volta che mi induci a farti questa domanda: Del Giudice scrive il vero oppure no?
Sono costretto a ripetertelo perché tu insisti con le tue argomentazioni “ad personam”, ovvero: non provi a dimostrare perché Del Giudice sia in errore, ma ti limiti, quasi ossessivamente, a sostenere che quel che dice non è buono perché lui è brutto, sporco, cattivo e persino “social-comunistoide”. Evangelicamente, si direbbe che giudichi i frutti dall’albero e non l’albero dai frutti. Random, ti ricordo alcune delle tesi di Del Giudice:
1) La Lega ha truffato 49 milioni allo Stato e Di Maio tace: vero o falso?
2) Salvini lancia un attacco frontale alla divisione dei poteri dello Stato e Conte dice che se potesse si offrirebbe di difenderlo: vero o falso?
3) I Cinquestelle hanno eletto 5 parlamentari a Taranto, con la promessa di chiudere l’Ilva e oggi Di Maio esulta per aver concluso ciò che Calenda ha iniziato: vero o falso?
4) Toninelli dice che ha subito pressioni e mostra una lettera di gennaio scorso, quando non era ministro, non si era votato e non era successa la tragedia di Genova; insomma: Toninelli dice una falsità: vero o falso?
L’elenco potrebbe continuare, come ben sai. Ora, è a queste e simili domande che si dovrebbe rispondere per dimostrare che Del Giudice è un pessimo giornalista, ma mi rendo conto che è più facile ribadire in tutte le salse che lui è brutto, sporco, cattivo e pure comunista…
Chiusura uno: i fatti sono resistenti, le idee camminano e primo o poi arrivano nella testa della gente…
Chiusura due: prima o poi dovremo prendere un caffè (offre il direttore), io, tu e Del Giudice. Scommetto quel che vuoi che, dopo averlo conosciuto, la parola “odio” sarà l’ultima che potrai accostare alla sua persona…
Grazie della risposta.
Uno: la prossima volta proverò a rispondere come suggerisci (il mio stile cerca… non so, forse per fretta, forse perché spesso scrivo dal cellulare, di andare al senso ultimo della questione senza soffermarmi sulle questioni relative: tizio ha rubato/tizio non ha rubato).
Due: non ci crederai ma l’ho pensato e già voglio condividere che la parola “odio” sarà l’ultima che potrò accostare alla sua persona. Ma è così bravo a farmi indignare coi suoi nomignoli “ad peronsam” e i suoi articoli senza “misericordia”, che non possono che ricordarmi quanto male ha fatto negli anni la sinistra al nostro paese (un solo esempio per essere brevi: quale governo violò l’articolo 11 della Costituzione, ai tempi della guerra nella ex Jugoslavia, per chissà quale proprio tornaconto o costrizione?).
Purtroppo siamo sottomessi a ciò che possiamo definire un “regime sovranazionale” che castrerà ogni volontà di qualsiasi nostro governo e che piegherà, all’occorrenza, qualsiasi articolo della nostra Costituzione (basti pensare alla vergognosa arma dello Spread). Quindi ritengo che ci vorrà tempo prima di giudicare e che bisogna essere più garantisti anche quando leggiamo gli spauracchi di azioni giudiziali nei confronti dei nostri governanti. Ho imparato sulla mia stessa pelle quanto sia saggio essere garantisti e non giustizialisti (unica critica che, per ora, muovo al governo giallo-verde… perché si… questo è vero: sono giustizialisti, tanto che hanno basato la loro campagna anche su un giustizialismo esasperato).
Nunzio, sarò sintetico: ci sono oltre 40 anni di giurisprudenza a sancire il principio del primato europeo e proprio in forza del da te citato art. 11 della Costituzione. Che dici? È anche questo colpa della sinistra?
Ok, comprendo e accetto, ma approfondiremo dinanzi al caffè 😉 o a al primo evento utile.