PILLOLE di BEN-ESSERE

#dabrucoafarfalla

La piccola fiammiferaia

Oggi sento di voler partire da qui per richiamare i passi fatti nella scelta di volersi conoscere di più ed espandersi.

Amore, ascolto, osservazione, trasformazione, evoluzione, crescita, condivisione, sconfinatezza, queste alcune delle fasi che si attraversano tutte le volte che si va alla esplorazione di sé nel mondo.

Sentieri che sono voli pindarici, preziosi ed equamente perfetti quando si vuole andare a sfruculiare gli abissi dell’anima per vedere e magari svelare i tesori di cui ciascuno è dotato. Doni, talenti, pepite d’oro di cui a tutti è fatto pregio e che abitano dentro ogni essere vivente in zone talvolta nascoste, impervie, buie che fa paura attraversare. Tunnel che si temono, che talvolta scoraggiano, al di là dei quali si trova la luce, si scoprono perle, si trovano diamanti e si annusano petali luccicanti. Percorsi che sono ponti verso la parte più pura di sé, quell’Essenza profumata e colorata che brilla in tutti noi. Un’energia vitale da pulsare e far circolare per stare bene, per essere e regalare la versione migliore di sé.

Volerla conoscere è la mission e poi desiderare di srotolarla e premiarla, riconoscerne il valore sperimentandone l’utilità personale e collettiva nel farla fruttare. Scatole magiche che si aprono, conchiglie che si schiudono, fiori che sbocciano e donano fragranze, essenze, odori che si diffondono generando nutrienti scambi ed infinita abbondanza.

Mi arriva un dolce ricordo, il racconto della favola della piccola fiammiferaia, una delle tante che ho sentito da bambina e poi riletto da adulta in chiave nuova. La piccola fiammiferaia è una bimba povera che cresce in un ambiente in cui non percepisce attenzione e cura. Vive in strada vendendo fiammiferi per racimolare qualche soldino da portare a casa. In una serata particolarmente fredda la piccola, dopo aver provato a vendere qualcosa, pur di scaldarsi decide di accendere dei fiammiferi per trovare calore temporaneamente. Tanto è il gelo dentro e fuori di sé che ormai provata vede nella sua immaginazione le cose che aveva da sempre solo sognato fino alla visione della sua defunta e amata nonna che la porta con sé in Paradiso. Una storia triste che, grazie alla esperienza maturata e ad alcune letture illuminanti, rileggo da una prospettiva diversa, traendone un buon insegnamento.

Nel racconto la bimba vende e svaluta l’unica cosa che potrebbe tenerla in vita, quei fiammiferi che consumando in modo saggio potrebbe usare per accendere un fuoco e tenersi al caldo. Ha con sé la fiamma che potrebbe salvarla e non ne riconosce il valore. Così vaga per le strade e prega che qualcuno acquisti il suoi strumenti per la salvezza in cambio di una modesta ricompensa, uno spreco ingenuo della preziosità di cui dispone.

Questo è quello che accade a molti di noi quando non siamo consapevoli della ricchezza di cui disponiamo, quando snobbiamo gli attrezzi di cui siamo dotati, quando ci svendiamo accettando briciole per la parte autentica di noi. L’unicità che siamo, umili come la terra e nobili come le stelle, tutti. Facilmente dimentichiamo la pienezza che è nella vita e che meritiamo, la sacra abbondanza da cui tutti arriviamo e che si manifesta nei talenti, originali e speciali, che ciascuno di noi ha. Il senso è cercali, trovarli, riconoscerli e concedergli degna importanza, in autonomia, senza attendere il consenso o l’approvazione altrui. Prendersene cura, coltivare le personali passioni, palesare la vocazione, dedicarsi ai propri semi, nutrirli, proteggerli senza aspettare che sia l’altro a farlo, né tantomeno pretenderlo. La bellezza è da ritrovare nella propria interiorità per essere poi in grado di coglierla nel fuori. Accoglierla e farla germogliare consentendole di dare i suoi meravigliosi frutti ed alimentare l’incanto. Nessuno può farlo per te, è una scelta d’Amore dedicata a se stessi e agli altri nella misura in cui quel fiore si scopre, si tutela e si fa sbocciare. Abbiamo il compito, il virtuoso impegno di spalancare la città dei gioielliche ciascuno abita, arieggiarla, pulirla, espanderla e farne dono, con certa fiducia.

Questo è quello che la mia personale esperienza mi insegna e mi offre come lezione necessaria alla maturazione, un’evoluzione in cui ad un certo punto si comprende l’importanza di imparare ad amarsi, innamorarsi follemente di sé e darsi il permesso di essere felice, riconoscersi il diritto innato alla realizzazione, pacificamente consapevoli che questa concessione spetta a se stessi, padroni indiscussi della propria esistenza e conoscitori esclusivi dell’intimo sentire come dei tesori da manifestare e condividere. Cadono così gli alibi e si frantuma l’inganno del giudizio, della vergogna e della colpa propria o altrui. Ogni persona è responsabile di sé e per sé, non ci sono altre scuse, in questo modo si genera lo splendore individuale che per sua natura diventa collettivo e sociale. Ed a quel punto tutto si sistema, come un effetto domino, il mestiere, l’amore, le relazioni, il benessere, completo e diffuso a cui spesso aspiriamo.

Quello che pulsa è il disegno della propria Anima, il motivo fondamentale per cui ciascuno è qui e che ognuno può sentire e scegliere di ascoltare e agire. Personale è il cuore che batte nel fare quello che si ama, interiori le farfalle nella pancia quando si crea con passione, intimo il fervore del progettare qualcosa di utile, proprie le emozioni quando si tenta e le vibrazioni di quando si cade e ci si rialza.

Questo significa per me vivere, alimentare l’entusiasmo, tenere acceso il fuoco vitale, camminare la propria Vita, quella vera, autentica, vissuta, consumata. Passi consapevoli e leggeri, senza tempo e senza spazio, scelte che liberano e responsabilità che impegnano, per rintracciare, portare fuori e fare pregio della parte più cara di sé, quella che viene da dentro, quell’energia sublime che ondeggia nella nostra Essenza, piumoso Amore, da far volare con generosità e con disponibilità verso il magico accadere a cui aprirsi.

Annalisa Lullo, giornalista, autrice ed emotion coach.                      

Da Bruco a Farfalla

INFO https://www.pesciolinorosso.net/raccolta-da-bruco-a-farfalla/

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Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e non cambia colore dei vestiti, chi non parla e chi non conosce.

Lentamente muore chi evita una passione, chi preferisce nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che una serie di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge e chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che esser vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

(Martha Medeiros)


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Ciao sono Annalisa giornalista ed esperta di comunicazione e mediazione culturale. Collaboro da anni con la Rai, redazione e collaborazione ai testi. Mi occupo di cultura, sociale, benessere della persona e di tanto altro. Scrivo per magazine on-line e quotidiani locali. Sono una persona curiosa ed un’attenta osservatrice di tutto quello che mi circonda, è la quotidianità e l’emotività che fanno di me una ‘scrittrice di pancia’. Scrivere per me è vitale, uno sfogo, un sostegno, un modo per esprimere la mia interiorità, sensazioni, emozioni di ogni giorno…che spesso e volentieri condividerò con voi. Buona Vita