
“Un libro così lo meritano solo i Santi!”: parola di papa Francesco.
La sua voleva essere una dichiarazione di umiltà: “Un libro così lo meritano i santi”. Furono queste le parole che Francesco esclamò, quando il giornalista bergamasco Roberto Alborghetti fu finalmente ricevuto dal Pontefice per donargli e presentargli il suo ultimo lavoro intitolato Francesco ossia la prima grande biografia storica illustrata interamente dedicata a Papa Bergoglio, edita da Velar.
Per la presentazione della biografia è stato organizzato, lo scorso venerdì sera 26 febbraio, un incontro ad hoc (moderato dal giornalista Giuseppe Dimiccoli e promosso con la collaborazione dell’Istituto Suore Salesiane Dei Sacri Cuori e dell’AGeSC – Associazione Genitori Scuole Cattoliche- Comitato di Barletta) tenutosi presso la sede dell’Istituto Suore Salesiane Dei Sacri Cuori sita a Barletta in Corso Cavour, durante il quale è intervenuto, insieme all’autore Roberto Alborghetti, anche Sua Eccellenza Monsignor Giovan Battista Pichierri, arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, titolare di Nazareth.
(Foto: Dora Dibenedetto)
“Provo ancora difficoltà nell’esprimere ciò che ho percepito quella mattina quando illustrai il mio libro a sua Santità, non potete immaginare l’empatia che il Papà mi ha emanato in quel momento – ha affermato durante l’incontro Alborghetti (giornalista professionista formatosi tra le fila del giornale bergamasco di ispirazione cristiana “L’Eco”, diretto per ben 51 anni da mons. Andrea Spada, annoverato tra i grandi del giornalismo italiano).
“Ovviamente il mio è uno dei tanti libri dedicati al nostro pontefice, ma di recente ho scoperto con grande gioia, che il Papa ha inviato il mio libro a sua sorella in Argentina – ha proseguito l’autore. Ben 450 le immagini presenti nell’opera, parte delle quali le ho raccolte (rispettando il copyright) presso l’archivio dell’Osservatorio Romano, mentre altre immagini le ho rinvenute contattando i luoghi argentini nei quali ha vissuto Bergoglio (la sua casa, la sua parrocchia). Il mio è pertanto un libro – sottolinea Alborghetti – che ripercorre la vita e gli aneddoti del pontefice (la sua gioventù vissuta intensamente grazie anche alla sua passione per il tango argentino simbolo di cultura e veicolo di religiosità oltre a rappresentare sinonimo di accoglienza tipico della sua terra natia), nato da due immigrati italiani di origini piemontesi, salpati nel 1928 (all’epoca del fascismo) dal porto di Genova per cercare fortuna a Buenos Aires, laddove nel dicembre 1936 nacque Jorge Mario Bergoglio, colui che nel marzo 2013 è diventato il 266° Pontefice della Chiesa Cattolica succedendo al nostro Papa emerito Benedetto XVI”.
(Foto: Dora Dibenedetto)
Sfogliando le pagine del libro, il settimo capitolo di Francesco, vuole piuttosto rendere giustizia a Bergoglio. “In questo capitolo ho compiuto una vera e propria indagine che allontana qualsiasi ipotesi di connivenza tra l’attuale pontefice e la dittatura argentina che ha imperversato in quella terra nella seconda metà degli anni 70” – ha precisato l’autore.
“Bergoglio è un pastore che sa comunicare”, si legge ancora nel libro “legatissimo anche per questo a due grandi comunicatori come Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII”. Ha aggiunto Alborghetti: “E con questo libro si avrà la possibilità di andare al di là della semplicità del Papa per comprenderne allo stesso tempo la complessità di questo grande teologo”.
Il nostro è un Papa che presta una particolare attenzione pastorale agli immigrati, anche e non solo perché lui stesso è figlio di immigrati, un Pontefice che “Getta Ponti” e che cerca di tutelare i bambini e gli anziani, in una società che egli stesso definisce “funzionale” nella quale chi non serve viene scartato con cinismo.
“Per me Papa Francesco esprime e illustra con la sua persona il Vangelo, proclamato nella gioia di stare con il suo popolo – ha invece sottolineato e concluso nel corso dell’incontro Mons. Pichierri.
Cara Dora Dibenedetto, un sincero “grazie” per la bellissima pagina dedicata all’incontro di presentazione di “Francesco” a Barletta. Una serata davvero ricca di emozioni e di suggestioni. Molto commosso e grato! Un cordiale saluto. Roberto Alborghetti