Elogia la fattura il Settembrini

Citando il Tasso con il suo poema

Che l’ego adorna fresco di diadema

Tra spazi d’etica e con lemmi fini.

Riman sospesa brama di chiarezza

Altalenante trama di sospiri

Infin per giunger dove mente aspiri:

Nel sito del Sepolcro e con fierezza.

La narrativa, sorprendente e colta,

Ti accende discussioni a non finire

Ma chi al poema tende ad altre mire…

Non pone gli argomenti e alcuna svolta

Poiché riman, della sostanza, il frutto:

Il tocco, inciso, proprio nel costrutto.


Fontehttps://commons.wikimedia.org/wiki/File:Torquato_Tasso96.jpg
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.