Dopo “Palestina per principianti” e “La strada di Hamdan”, ecco le “Istantanee palestinesi. Koudelka fotografa la Terra santa”: un docufilm di Gilad Baram

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:

Si chiama “Istantanee palestinesi. Koudelka fotografa la Terra santa” il terzo e ultimo appuntamento di “Bistrot Palestina”, il ciclo d’incontri organizzato da Filomondo e Caritas Diocesana dedicato al conflitto israelo-palestinese. Si terrà sabato 11, presso Hublab in via F. D’Excelsis 22 ad Andria, e si prevede una serata particolarmente ricca.

L’inizio è fissato per le 19:30 con un aperitivo a base di cous cous di pollo e verdure, humus di lenticchie rosse e focaccia di sesamo, oltre all’immancabile birra Taybeh.

Alle 20:30 prenderà la parola Shadi Mahmoud, rappresentante di PARC, organizzazione di commercio equo e solidale palestinese. Shadi, giunto per l’occasione direttamente dai Territori Occupati, parlerà della realtà economica e commerciale in Palestina e della difficoltà di vivere e lavorare in un contesto provato da un conflitto decennale.

Alle 21:30 infine verrà proiettato in anteprima regionale “Koudelka fotografa la Terra Santa“, docufilm appena uscito di Gilad Baram, in cui si racconta dello sguardo sui Territori di uno dei più prestigiosi fotografi viventi, il ceco Josef Koudelka appunto. Con una profondità simile a quella adottata da Wim Wenders nel meraviglioso “Il sale della Terra” su Sebastiao Salgado (2014), Baram si intrufola nella composizione dello scatto del fotografo divenuto celebre per le sue istantanee sulla Primavera di Praga, senza temere attese, imprevisti, silenzi, ripensamenti, uscite di campo. L’introduzione al film sarà a cura di Filippo Galentino.

“Istantanee palestinesi” conclude il discorso aperto con “Palestina per principianti” e “Percorsi palestinesi”, facendo idealmente il punto sulle ferite aperte della Terra Santa a cinquant’anni esatti dalla “Guerra dei Sei Giorni”. L’idea per “Bistrot Palestina” era venuta grazie alla birra Taybeh. Unica birra fatta in Palestina, una birra artigianale, prodotta da una piccola cooperativa di soli 15 dipendenti, nell’unico villaggio completamente cristiano della Cisgiordania, a 30 km da Gerusalemme.

Da qualche settimana la Taybeh è disponibile presso Filomondo, così si è pensato a una rassegna di approfondimento politico-culturale in modo da incoraggiare la vendita della bevanda – aiutando concretamente l’economia palestinese – e intanto sensibilizzare circa il contesto affatto comune e molto problematico in cui la birra è prodotta. Si chiude così “Bistrot Palestina. A che punto è la notte”, una manifestazione partecipatissima in tutti i suoi appuntamenti, con cui si è voluto provare a far chiarezza su un conflitto fra i più ingarbugliati al mondo, riuscendoci forse. Anche per l’ultimo incontro, come per gli altri, ingresso libero.


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Chi siamo? Gente assetata di conoscenza. La nostra sete affonda le radici nella propria terra, ma stende il proprio orizzonte oltre le Colonne d’Ercole. Perché Odysseo? Perché siamo stanchi dei luoghi comuni, di chi si piange addosso, di chi dice che tanto non succede mai niente. Come? I nostri “marinai/autori” sono viaggiatori. Navigano in internet ed esplorano il mondo. Sono navigatori d’esperienza ed esperti navigatori. Non ci parlano degli USA, della Cina, dell’Europa che hanno imparato dai libri. Ci parlano dell’Europa, della Cina, degli USA in cui vivono. Ci portano la loro esperienza e la loro professionalità. Sono espressioni d’eccellenza del nostro territorio e lo interconnettono con il mondo. A chi ci rivolgiamo? Ci interessa tutto ciò che è scoperta. Ciò che ci parla dell’uomo e della sua terra. I nostri lettori sono persone curiose, proprio come noi. Pensano positivo e agiscono come pensano. Amano la loro terra, ma non la vivono come una prigione. Amano la loro terra, ma preferiscono quella di Nessuno, che l’Ulisse di Saba insegna a solcare…