Si intitola “Tempio instabile” il nuovo album, ed il relativo singolo, del cantautore Gerardo Tango. Una casa, la dimora musicale in cui soggiornare per ritrovare la serenità dell’espressione sonora, in accordo con il pentagramma delle proprie emozioni:

Ciao, Gerardo. Da dove nasce “Tempio instabile”, singolo che dà anche il titolo al tuo nuovo album?

“Tempio Instabile” è una canzone sulla ricerca della Felicità. Il “Tempio Instabile” è la mia casa, la mia vita, fatta di alti e bassi ma che deve tendere sempre alla Felicità, o almeno alla serenità.

In che modo i tuoi brani oscillano fra sonorità country, pop, elettro, rock e bossa nova?

Come dicevano Duke Ellington e Miles Davis: “Non esistono generi, esiste solo musica bella e musica brutta”. I miei ascolti sono molto vari e questo si sente nell’album. Ho avuto la fortuna di avere un arrangiatore molto bravo che ha assecondato i miei gusti musicali, Carmine Terracciano.

I testi scritti prima del Covid assumono contorni d’attualità anche nel periodo post pandemico?

I miei testi parlano soprattutto della mia vita, non so quanto siano attuali. Credo che parlino soprattutto di Amore (“Se tu lo vuoi” su tutte) e della situazione sociale (“Paola” dedicata a Paola Clemente, vittima del caporalato morta nelle campagne di Andria, 7 anni fa).

A chi dedichi il tuo recente lavoro?

Il mio lavoro l’ho dedicato al mio caro amico cantautore Matteo Marolla, cantautore di San Severo, scomparso a settembre del 2022.

Progetti futuri?

Mi dedico alla promozione dell’album.
Vi ricordo gli appuntamenti in cui mi esibirò dal vivo:
– 14 gennaio: “Ha tutte le carte in regola per essere Piero Ciampi” al Teatro dell’Olivo a Camaiore (Lu) con tanti artisti bravissimi;
– 16 gennaio: presentazione di “Tempio Instabile” a radio Stazione41 a Fermo;
– 04 febbraio: “Padrone Mio”, spettacolo teatrale musicale, all’Istituto Colasanto di Andria.

 


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.