Il servizio per l’accoglienza dei fedeli separati nell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie
A quasi 6 anni dalla promulgazione del Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus di Papa Francesco in tema di “Riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del Matrimonio nel Codice di Diritto Canonico”, a 5 anni dalla pubblicazione dell’Esortazione Apostolica sull’amore nella famiglia Amoris Laetitia e nell’anno dedicato dal Pontefice alla Famiglia – Amoris laetitia, sentiamo il dovere di porre l’accento su un aspetto fondamentale della riforma introdotta dal Romano Pontefice che riguarda gli artt. 1-5 delle R.P., testo annesso al m.p.. Tali Regole introducono il nuovo istituto canonico denominato indagine pregiudiziale o pastorale che costituisce una delle più importanti novità della riforma matrimoniale e che ha notevoli risvolti pastorali.
È bene ricordare che tutta la riforma del Successore di Pietro ha come fine la preoccupazione della salvezza delle anime, scopo supremo delle Istituzioni e ad esso si devono adeguare tutte le leggi della Chiesa. Un obiettivo che ha spinto il Vescovo di Roma a sottolineare la vicinanza della Chiesa a tutti coloro che vivono in una situazione di un matrimonio fallito, che si esprime nell’impegno in prima persona dei Vescovi a seguire con animo apostolico i coniugi separati o divorziati (cf. art. 1 R.P.), responsabilità condivisa con i presbiteri. In tale ottica i fedeli separati o divorziati che dubitano della validità del proprio matrimonio o sono convinti della nullità del medesimo sono accolti in strutture parrocchiali o diocesane al fine di avviare un’indagine pregiudiziale o pastorale (cf. art. 2 R.P.; AL 242 e 244).
Nell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie è nata nel 2016 una struttura che accogliendo le indicazioni del Romano Pontefice, accoglie i fedeli separati o divorziati al fine di avviare una indagine pregiudiziale o pastorale. Essa realizza l’intenzione che i Vescovi con forza hanno sottolineato durante la III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, celebrata nel mese di ottobre 2014 di facilitare il raggiungimento dei tribunali della Chiesa da parte dei fedeli (cf. art. 1 R.P.).
L’operato della struttura diocesana offre una valida consulenza a chi vi si rivolge per l’accertamento della verità sull’esistenza o no del vincolo del loro matrimonio fallito, diffondendo la conoscenza della legge e le modalità procedurali del tribunale ecclesiastico in ossequio a quanto richiesto dall’art. 1 R.P. Tutto ciò orientando i fedeli alla conoscenza della loro condizione e nella raccolta degli elementi utili per l’eventuale celebrazione del processo giudiziale, ordinario o più breve (cf. art. 2 R.P.).
La struttura dedita al “Servizio per l’accoglienza dei fedeli separati” è affidata alle cure e alla direzione del sac. Emanuele Tupputi, dotato di competenza giuridico canonica[1] e che si distingue in ambito pastorale per la sua dote di uomo paziente e disponibile, che attraverso un ascolto attivo sa discernere situazioni e ambiti passando dal giuridico al pastorale senza nessuna difficoltà. Ligio alla dottrina della Chiesa sul matrimonio è autore di un Vademecum che riporta gli elementi essenziali per il più adeguato svolgimento dell’indagine (cf. art. 3 §2 R.P.), orientando efficacemente gli operatori.
Un impegno pertanto a 360° in cui il prelato si è profuso senza risparmio di tempo. Chiamato ad operarsi in modo sinergico in una attività costante di coordinamento, formazione e competenza, don Emanuele non si è sottratto a tale sfida, affrontando quotidianamente le difficoltà che si sono presentate con spirito ecclesiale ed impegno pastorale, senza mai cadere nel rischio di mettere in discussione il principio dell’indissolubilità del matrimonio.
I risultati non sono mancati e i fedeli che ad essa si sono rivolti si sono sentiti accolti e speranzosi di riuscire a ritrovare la serenità con sé stessi e con la Chiesa, potendo nuovamente, all’esito del procedimento giudiziale dinanzi al Tribunale Ecclesiastico, accostarsi al sacramento dell’eucarestia.
L’istituzione di una struttura stabile dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie realizza, da ormai 5 anni, in modo realistico il ponte che unisce i fedeli alle istituzioni della Chiesa (tra queste anche quella del Tribunale ecclesiastico), che altrimenti potrebbero rimanere cattedrali nel deserto, diminuendo non solo la distanza fisica ma anche morale, specie laddove il sacerdote o i suoi collaboratori sono chiamati a discernere situazioni in cui evidentemente la natura umana corrotta dal peccato può aver inciso pesantemente sul fallimento matrimoniale.
Il servizio pertanto si configura come una consulenza a tutto campo che offre un aiuto articolato, integrale, stabile e qualificato all’interno di una realtà diocesana che speriamo diventi al più presto patrimonio anche di altre realtà diocesane. Inoltre, un ulteriore pregio di questo servizio consiste nella sinergia che si viene a creare, nei casi di eventuale iter processuale, con gli operatori della giustizia del tribunale ecclesiastico regionale pugliese in special modo con i patroni stabili, che possono beneficiare di una prima consulenza compiuta con attenzione e acribia pastorale e giuridica (grazie alla competenza e preparazione dei consulenti del servizio), aspetto non di poco conto che rende agevole e snello l’eventuale processo di nullità matrimoniale, così come la serena e collaborativa partecipazione delle parti in causa.
Auspico vivamente che questo nuovo istituto canonico dell’indagine pregiudiziale o pastorale abbia una maggiore diffusione e diventi priorità dei Vescovi a cui il Pontefice ha più volte invitato a favorire, mediante una conversione pastorale delle strutture ecclesiastiche, l’incontro tra la domanda di giustizia, legittima, da parte dei fedeli, e l’offerta proposta dalla Chiesa per queste situazioni particolari. Appare quanto mai decisivo ed importante attivare questo nuovo istituto canonico che ha risvolti significativi non solo dal punto di vista giuridico ma, altresì, pastorale per guidare i parroci e gli operatori pastorali nella conoscenza di quegli strumenti utili per discernere quale sia la via migliore, tra quelle disponibili o da creare, per sostenere quei fedeli feriti da un amore smarrito.
Avv. Carlo Cassano, Patrono Stabile
del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese
Per ulteriori informazioni sul Servizio diocesano per l’accoglienza dei fedeli dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie si rinvia al sito diocesano: https://www.arcidiocesitrani.it/accoglienza/
[1] Il sac. Emanuele TUPPUTI dal 2010 è giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese.