
Sono quei giorni che la gente vive quando sceglie l’umanità
I giorni dell’uomo sono come un prato di fiori per sentire i diversi profumi dell’amore, come un albero radicato nel terreno del dono di sé.
I giorni dell’uomo sono come il sole che dona luce per il cammino ed il calore del bene.
I giorni dell’uomo sono come il respiro che entra nei polmoni, sono soffio che spinge le vele della virtù, traghettando la nave della propria esistenza, lontana dagli ormeggi della paura.
I giorni degli uomini passano nel silenzio, per sentire gli assordanti silenzi fatti di sospiri, gli stessi che caratterizzano i giorni di chi fugge dagli altri perché, fondamentalmente, ha paura di sé stesso.
I giorni degli uomini sono come timbri senza inchiostro, ma indelebili nei cuori e nelle menti di chi cerca nella vita gli amori più veri ed i significati più profondi.
I giorni dell’uomo sono sogni donati per poter vivere i sogni di chi non ha tempo per sognare, perché manca dell’essenziale.
I giorni dell’uomo sono limitati, ma immersi nell’eterno, per potersi aprire all’infinito.
I giorni dell’uomo schiariscono il buio, spezzano le catene, portano fiducia aprendosi alla speranza di una luce increata.
I giorni dell’uomo sono quei giorni che la gente vive quando sceglie l’umanità. Una persona disumana non sa cosa sono i giorni dell’uomo, ma è mangiata dal tempo ansiogeno delle cose, consumata da ansie inutili e da vuote e sterili preoccupazioni.
I giorni degli uomini sono vita vera. Il tempo è per l’uomo che torna ad avere il coraggio, anche quando piange il cuore, di fare lo scrivano docile al dettato che prepara l’eterno.
I giorni degli uomini sono i giorni dell’amore; tutto il resto è come un soffio, è inconsistente vanità.
I giorni degli uomini sono quelli di chi fa felice l’altro nella carità, distruggendo il male con il bene. I giorni degli uomini possono essere i nostri giorni, il tempo di chi non si accontenta di sopravvivere, testimoniando la compassione e la misericordia.