Avvicinare le nuove generazioni alla pratica poetica per dare loro uno strumento per vivere con più “leggerezza” questo viaggio terreno. Questa la mission del prof. Benedetto Ghielmi e della sua nuova silloge “Granelli di Speranza” (Ensemble), una crescita umana per il raggiungimento del benessere psico-fisico.

Ciao, Benedetto. Cosa differenzia i nuovi “Granelli di Speranza” dai precedenti “Cocci di Bottiglia”?

Sicuramente sono due raccolte molto differenti, diverse ma con un comune denominatore ossia il sottoscritto che è stato autore di entrambe. Penso che l’opera d’esordio non può essere per antonomasia di per sé un lavoro completo, finito. Lascia altro lavoro in “cantiere”. La silloge “Cocci di bottiglia” ha rotto per me il ghiaccio e mi ha messo a nudo di fronte al mondo. Il cammino però non si è concluso: né sotto il punto di vista artistico né sotto il punto di vista di crescita umana, così è nata la seconda raccolta “Granelli di speranza” in un momento particolarmente critico come quello del lockdown: in quei giorni, in quelle settimane penso che il dedicarmi alla scrittura poetica mi abbia letteralmente salvato. Per questo motivo sono un grande promotore della scrittura poetica e di diffondere tale pratica per un proprio benessere psico-fisico.

Come possono dei versi appianare diversità e costruire ponti di fratellanza?

L’arte in generale penso sia un grande, enorme veicolo per costruire ponti e incontrarsi nella diversità. La questione, dal mio punto di vista, non è essere diversi ma creare occasioni di incontro nella diversità. E’ necessaria la conoscenza reciproca per avere timore delle proprie diversità che possono essere le più svariate. In questo (lo vedo su di me) la poesia può essere un miracolo in terra: condividere la stessa passione può essere un grande veicolo di vicinanza, conoscenza e scambio. Penso non sia questione di appianare ma di conoscere l’altro non come una possibile minaccia ma come una grande occasione di incontro.

Quale funzione assume la Poesia nel perenne dialogo che ciascuno instaura con se stesso?

La Poesia è un grande veicolo di espressione del sé dall’infanzia fino all’età anziana.  Essa è strumento e materia di grandi domande e tentativo di risposte agli interrogativi dell’esistenza di ogni essere umano. Sono convinto che la poesia abbia un grande potenziale ancora inespresso e che potrebbe fare bene a tante persone. Purtroppo questo potenziale non è spesso compreso nella scuola italiana e, a volte, rimane un po’ offuscato da altro. Sono convinto che dedicarsi ad una pratica poetica costante possa aiutare a mettere ordine dentro e fuori se stessi. Leggere, scrivere, meditare la poesia non può che cambiare in meglio la propria vita dando nuova linfa di sano ottimismo poetico al perenne dialogo che ciascuno instaura con se stesso.

Progetti futuri?

La terza silloge, presentare “Granelli di speranza” in vari luoghi d’Italia. Laboratori di poesia nelle scuole e nei centri giovanili. Avvicinare le nuove generazioni alla pratica poetica per dare loro uno strumento per vivere con più “leggerezza” questo viaggio terreno.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.