Per quale motivo allora chi “si affida” avrebbe un posto speciale nel cuore del Signore?

Il termine “religione” deriva da religere, ovvero legare, mettere insieme.

Se l’obiettivo è unire, perché Dio dovrebbe fare differenze fra praticanti e non?

Secondo questa teoria, chi frequenta ambienti ecclesiastici e partecipa a messe avrebbe una corsia preferenziale nell’avvicinamento a Dio. Si svilupperebbe, così, una sorta di patente a punti nella quale è avvantaggiato chi timbra quotidianamente il cartellino, al secondo posto ci sarebbero quelli che guardano la funzione in TV (visto che, come nella Dad, la presenza è un’altra cosa), in fondo alla classifica, gli atei, gli agnostici o coloro i quali pregano nell’intimità della loro stanza, gli allettati o chi vive perseguendo comunque valori probi e sani pur non avendo Fede.

Poi ci sono i prelati che non ammettono distinzione fra credere e praticare, come se il “credente non praticante” volesse dire non schierarsi, poltrire nell’ignavia.

Personalmente non so a quale categoria io appartenga e, premettendo che essere in comunione con Cristo è quanto di più nobile possa esistere, mi chiedo: per quale motivo allora chi “si affida” avrebbe un posto speciale nel cuore del Signore?


FonteFoto di Joseph Redfield Nino da Pixabay
Articolo precedenteImpermeabili q.b.
Articolo successivoCuore e mente di una regina
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.

1 COMMENTO

  1. Perché chi “s’affida” pratica e chi pratica concretizza la comunione col Signore.
    Ecco perché i prelati hanno ragione.

Comments are closed.