“Grief is the price we pay       

 for love”

In questi ultimi giorni, dopo lo choc iniziale, come molte persone non ho potuto non pensare alla stimatissima e tanto amata Queen Elizabeth II.

La mia mente completamente occupata dal pensiero di lei e dalle tante letture sulla sua vita, ho appreso aneddoti che mi hanno fatto maggiormente comprendere la sua levatura morale.

Durante la seconda guerra mondiale è stata la prima donna della royal family a prestare servizio militare presso il Servizio Ausiliare Territoriale. Qui viene addestrata come autista e meccanico!

Nel 1940 a soli 14 anni fa il suo primo annuncio radiofonico per il programma «Children’s Hour» della BBC: le sue parole sono indirizzate ai ragazzi evacuati cercando di dare loro un supporto tenero e rassicurante. Ecco il link per ascoltare le parole dell’allora principessa Elizabeth e il dolce saluto finale della principessa Margaret:

Una frase tratta dal suo discorso: “When peace comes, remember that it will be for us, the children of today, to make the world of tomorrow a better and happier place”

La sua esperienza del dolore ha enormemente ingigantito l’umanità di un cuore già ben predisposto all’altruismo e non stupisce, quindi, che nel giorno della Vittoria (8 maggio 1945), scende in strada a festeggiare in uniforme, mischiandosi con la folla.

Questo suo desiderio di trovarsi a conversare con persone comuni spinge Sua Maestà a volere ogni estate che si organizzino a Buckingham Palace i “Garden Parties” ove partecipano persone di ogni estrazione sociale che hanno avuto un impatto positivo nella loro comunità.

Riguardo al matrimonio la seta per il vestito viene pagata con la tessera annonaria e la festa organizzata in modo sobrio e rispettoso del momento postbellico.

Una regina da una disciplina e senso del dovere esemplari dietro cui è sempre esistita Lilibet legatissima ai suoi genitori e alla sorella Margaret, famiglia molto unita tanto da definirsi “we four”; la moglie infinitamente innamorata del suo principe Filippo, suo cardine e sua forza.

I due coniugi non sono solo legati dal matrimonio ma anche da legami di sangue, condividono un antenato comune: la regina Vittoria, che è la bis-bisnonna di entrambi.

Da questi brevi aneddoti viene fuori una donna di cuore, umile nella sua forte determinazione (il giorno dell’incoronazione disse (“I’ll be alright. I’m as strong as a horse”).

Ha saputo commisurare l’immenso amore familiare e altruistico con un sapiente e lucido lavoro da regnante.

Per tutto questo ha saputo trascendere la finitezza tipicamente umana per abbracciare l’eterno nella storia e nei cuori di tanti. 


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Mi chiamo Monica Fornelli e scrivo sin da piccolina. Sono una docente di francese appassionata di somatopsichica; lo stare bene per me è essenziale per cui da sempre scrivo per “ricrearmi” un mondo ideale in cui tuffarmi e potermi riequilibrare abbracciando me stessa e al contempo abbracciare virtualmente chi vorrà leggermi. Ho partecipato a vari concorsi nazionali e internazionali tra cui “Il Papavero d’Oro“, “Levante” indetto dalla rivista Radar Sei, “On the air”, “Nino Palumbo”, ottenendo vari riconoscimenti e menzioni in giornali locali come “la Gazzetta del Mezzogiorno“ e “Meridiano Sud”. Alcune mie poesie sono presenti in antologie quali “Fiori Amori” e “Le stagioni” ed. Barbieri; “Parole senza peso” ed. Writers, “Nitriti al vento“ ed. La Conca, “Il Federiciano” ed. Aletti. Nel 2011 è uscita la mia prima raccolta dal titolo “I colori della vita” (ed. Albatros) presentata anche alla fiera del libro di Torino.