
Meglio quelli del giorno prima
Gli eroi, quelli veri, sfuggono dalle dinamiche del tempo.
Me l’hanno insegnato i personaggi dei fumetti, gli immortali, i cartoni animati con maschera e mantello, i paladini della giustizia che, con i loro poteri, erano in grado di salvare chiunque, chissà, anche qualche povera anima pericolante da un ponte qualunque.
Oggi gli eroi hanno un identikit ben definito, hanno nome e cognome, di loro sappiamo dove vivono e che lavoro fanno. Oggi gli eroi hanno un volto, sembianze che condividiamo su facebook, occhi sbattuti in prima pagina a mo’ di esempio.
“È così che bisognerebbe comportarsi”, ci dicono, “bisognerebbe soccorrere i feriti, scavare nelle macerie, fare campagne di informazione affinché i colpevoli vengano puniti”.
Prendo allora il mio fumetto preferito, inizio a sfogliarlo e mi accorgo che, nel numero di questo mese, c’è un trafiletto dedicato alle infrastrutture italiane, un cantiere sempre aperto per ricostruire ciò che era stato precedentemente distrutto.
Mi fermo, leggo ancora qualche minuto, e penso, tra me e me, che agli eroi del giorno dopo io preferisco sempre gli eroi del giorno prima.