Meglio quelli del giorno prima

Gli eroi, quelli veri, sfuggono dalle dinamiche del tempo.

Me l’hanno insegnato i personaggi dei fumetti, gli immortali, i cartoni animati con maschera e mantello, i paladini della giustizia che, con i loro poteri, erano in grado di salvare chiunque, chissà, anche qualche povera anima pericolante da un ponte qualunque.

Oggi gli eroi hanno un identikit ben definito, hanno nome e cognome, di loro sappiamo dove vivono e che lavoro fanno. Oggi gli eroi hanno un volto, sembianze che condividiamo su facebook, occhi sbattuti in prima pagina a mo’ di esempio.

“È così che bisognerebbe comportarsi”, ci dicono, “bisognerebbe soccorrere i feriti, scavare nelle macerie, fare campagne di informazione affinché i colpevoli vengano puniti”.

Prendo allora il mio fumetto preferito, inizio a sfogliarlo e mi accorgo che, nel numero di questo mese, c’è un trafiletto dedicato alle infrastrutture italiane, un cantiere sempre aperto per ricostruire ciò che era stato precedentemente distrutto.

Mi fermo, leggo ancora qualche minuto, e penso, tra me e me, che agli eroi del giorno dopo io preferisco sempre gli eroi del giorno prima.


FonteFoto di Igor Bumba su Unsplash
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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.