E l’uom si è fatto cielo, in apparenza,
Ma resta grigio al par del novembrino
Con i dissidi al pari della bruma
Dove non trovi più la trasparenza.

Ma trova sempre spazio lo strumento
Che emette le parole a suon di bocca
Tant’è che non omette, ma trabocca
Nel darsi più lisciate appiccicose.

Ché l’uomo è un vero cielo nuvoloso
Talmente pigro nel cangiar colore
Pur quando nei momenti eccezionali

Ti mostra qualche sprazzo di chiarezza
Ma poi si chiude come un sole spento
Restando al buio con la sua coscienza.

19/08/2024


FontePhotocredits: cloud-655543_960_720
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.

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