Si chiama Nino, al secolo Carmine Cannone, ed è probabilmente il sessantenne più famoso di Andria. Il suo “ciao bella” è diventato iconico, i chilometri percorsi, quotidianamente, lungo le strade della città, sono leggendari. Alto e fiero, indossa due gilet di tutto punto e tre orologi ai polsi. Si siede con noi, raccoglie i baci delle fanciulle al bar, e racconta un po’ di sé.
Nino, quanti anni hai?
Sessanta! Li ho compiuti qualche giorno fa, l’8 o il 9 agosto, non ricordo. All’Officina San Domenico mi hanno fatto una bella festa. Ho pianto tanto.
Dove vivi e chi si prende cura di te?
Alla Madonna del Carmine. Vivo con la mia seconda mamma, lei mi prepara da mangiare.
E la tua prima mamma?
È morta quando avevo diciassette anni. Aveva un nodulo sotto al seno. Era un tumore.
Hai amici?
Tantissimi!
Ti è mai capitato qualcosa di brutto?
Una volta, al Castel del Monte, trovai una vipera di 500 metri. Mi spaventai molto.
Hai un cellulare?
No.
Porti dei soldi con te?
Fatti i fatti tuoi!
Hai fratelli?
Sì, tutti sposati.
E tuo padre?
È morto di polmonite, spaccavamo insieme le mandorle. Gli volevo bene.
A che ora ti svegli al mattino?
A mezzogiorno!
A che ora rientri a casa?
Alle tre di notte. Ripulisco sempre Piazza Catuma dai vetri delle bottiglie. È pericoloso!
Grazie, Nino.