Con bastoni di giunco, sospingono
fanciulli barchette dipinte.
L’acrilica noia trasforma
il legno in stocchi e scimitarre
e li agghinda pirati e corsari.
Di là dalla fontana, un afrore
di sigaro attacca umido e lezioso
dal basso i polmoni; la nube
azzurra ne è schiantata
da una pioggia di ghiaia.
Un’esistenza è in tutte le cose;
una vita sopita che albeggia
si dichiara e dischiude:
mi rivela la sua primavera
e l’anima mi schianta di consapevolezza.