Domenica 7 ottobre la Marcia da Perugia ad Assisi concluderà il Meeting Nazionale della Pace e dei diritti umani dal titolo “Diritti e Responsabilità”

Parlare di pace nel 2018 è un po’ come camminare in bilico tra il dire troppo e troppo poco. Il rischio è quello di cadere nell’essere scontati, parlando di guerre sanguinose, ingiuste e evitabili ma fisicamente lontane, o al contrario, di inciampare nel dare per scontate tutte quelle guerre che ci accadono sotto gli occhi, altrettanto violente e disastrose, altrettanto ingiuste.

Ecco che nasce l’esigenza di ripensare la pace non come meta da raggiungere, ma come un “cantiere”, un processo di costruzione, un cammino, un movimento continuo e costante in cui ciascuno, nel suo piccolo, ha un ruolo. Già, perché la pace nasce nel piccolo agire silenzioso di ciascuno, sull’esempio di chi ha fatto la storia per aver messo un tassello, piccolo o grande, nella costruzione di un mondo non violento (da Gesù Cristo a Gandhi, da Martin Luther King fino ai neo eletti premi Nobel per la pace Denis Mukwege e Nadia Murad). Perché la pace è un diritto di tutti, ma anche una responsabilità per tutti.

“Diritti e Responsabilità”, infatti, è il titolo del Meeting della Pace e dei Diritti Umani che si tiene a Perugia in questi giorni, in preparazione alla Marcia della Pace 2018, tra Perugia e Assisi.

A 100 anni dalla fine della Grande Guerra, a 70 anni dalla proclamazione della Dichiarazione Universale dei diritti umani e della Costituzione Italiana e a 50 anni dalla scomparsa di Aldo Capitini, il Meeting è pensato per essere “una bella occasione per riflettere su quello che sta succedendo, dentro e fuori del nostro paese”, affrontando e cercando di comprendere, attraverso laboratori, conferenze e testimonianze, le cause delle nostre guerre quotidiane (crisi economica, disoccupazione, disuguaglianze, guerre, cambiamenti climatici, migrazioni, violenze, razzismo, nazionalismi, corsa al riarmo) ma anche le condizioni e le esigenze delle vittime o di chiunque possa in qualche modo essere minacciato dalla violenza di ogni natura e genere. I protagonisti della manifestazione saranno principalmente studenti e insegnanti di licei e scuole elementari e medie di tutta Italia, ma anche associazioni, istituzioni pubbliche, università.

L’obiettivo è quello di parlare di pace attraverso la conoscenza e la consapevolezza di quello che la pace stessa comporta, non solo come contrario di guerra, ma anche come progetto comune, come impegno collettivo, affinché la Marcia per la Pace non sia solo una “camminata” di 24km, ma un percorso quotidiano, personale e condiviso verso la costruzione di una nuova e sempre più solida cultura della non violenza.