Se vince quello del popolo dei bar, quello
con la voce forte, quello che lui
sa tutto, tutto ha compreso e tutto
promesso di sistemare, di acconciare, di
provvedere, quello della provvidenza dei bar,
quello che un giorno ti ritrovi in guerra
con la Francia, quello che scatena le armate
contro la Germania, quello del tifo, dello stadio,
quello che poi ti ritrovi i pulcinella sui giornali,
gli arlecchini mascherati da statisti, le macchiette
che sono solo macchinette brave a sputare gaffes
e risentimento e vuoto spinto, tanti
alberti sordi al meglio della rappresentazione,
quelli del bar che ci spingono all’abisso,
quelli del bar che le sparano più grosse, quelli
però coi muscoli, le idee chiare, con il loro
bravo gregge di muscolosi, di palestrati delle idee,
quelli che hanno capito tutto, quelli che è meglio dargliele
le armi, quelli che: è meglio se affogano nel mare,
che il mare è un cimitero silenzioso e non ci sono
sensi di colpa tra le onde, quelli dei bar
con le divise, quelli che prima i coleotteri,
e gli scarafaggi siano messi a morte in nome
del popolo dei bar, quelli che spaccano tutto,
quelli che niente libri, che la vera, la tosta
università della vita è la strada, nella lotta,
nello starnazzare al complotto, nell’abbaiare
alle nuvole e ai pericoli della saggezza e delle competenze,
quelli che un giorno saranno messi a morte,
appesi a testa in giù, dal popolo dei bar.
Quelli che non sanno più ascoltare
Quelli che meglio prostitute e spacciatori in Italia, che aiutati nella loro terra violentata dall’occidente esportare di democrazia ipocrita
Quelli che non vogliono più guardare col cuore
Perché essere “contro” coi soldi in tasca è troppo figo… anche a 60 anni
Quelli che parlano di umanità e amore, ma sono specializzati nel crearsi un nemico
Quelli che cantano la diversità, ma che non sanno veramente accettarla
Quelli che confondono l’egoismo e la cattiveria dell’uomo contemporaneo, con il fascismo degli anni ’40
Perché nutritosi di antifascismo e romanticismo politicizzato degli anni passati, non sono capaci di leggere, vivere e accettare la bellezza del presente
Quelli che, infine, seduti sulla “Poltrona” eredita da un mondo che fu, scalciano contro i più giovani e più deboli.
Quelli che devono avere il coraggio di cambiare, perché le loro idee non camineranno più sulle gambe delle giovani generazioni.
grazie del commento Nunzio! ti segnalo però una dimenticanza: “quelli col rolex” 🙂