Frammenti di vita poetica di Davide Rocco Colacrai

Pubblicato con Le Mezzelane, l’ottava silloge di Davide Rocco Colacrai, “Asintoti e altre storie in grammi”, racconta le mille sfaccettature della vita, sempre uguale eppure sempre diversa da se stessa, una retta che unisce i puntini della realtà per estendersi lungo la soggettiva introspezione dell’io più poetico che ci abita:

Ciao, Davide. Quali temi intende toccare “Asintoti e altre storie in grammi”?

Asintoti è un libro che, al tempo stesso, affronta temi personali, come la famiglia, e temi universali come l’11 settembre e l’amore. Ė un libro molto particolare dunque, che considero a metà tra una confessione e un testamento.

In che modo una retta geometrica può intersecare strofe e versi poetici?

La retta geometrica è nella matematica quello che un verso poetico è nella poesia: un orizzonte che si apre dentro di noi e che, al tempo stesso, dall’esterno, nella tangibilità dei sensi, è irraggiungibile.

A cosa è dovuta la scelta di esordire, come incipit, con ilsoliloquio “non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi divivere”, tratto da “Harry Potter e la pietra filosofale” di J.K.Rowling?

Conosco tante, forse troppe, persone che si perdono dietro a sogni, ideali e immaginazioni improbabili e a volte anche spaventosi che finiscono per non vivere mai, per lasciare che gli anni passino e poi ritrovarsi sole, con la propria intollerabile solitudine, in attesa del momento giusto. I sogni vanno portati nel quotidiano e bisogna essere responsabili della loro realizzazione. In questo la poesia può rivelarsi molto utile.

È possibile, a tuo parere, raccontare un evento oggettivo da unpunto di vista sempre differente?

Facciamo un esempio concreto: l’11 settembre. Chi lo ha vissuto ha attraversato una esperienza oggettiva comune, che ha realizzato però solo in un secondo momento: il fatto storico che tutti conosciamo (fatto che presenta le stesse caratteristiche). Tuttavia ognuno ha vissuto dal punto di vista soggettivo una esperienza personale, unica e pertanto diversa da quella vissuta degli altri. Questi due piani – soggettivo e oggettivo – esistono, e lo fanno in parallelo ma senza mescolarsi.

Progetti futuri?

Ho già pronto il mio nuovo libro – il nono – e mi piacerebbe molto riprendere gli spettacoli di poesia in teatro.


Articolo precedenteDo ut sim
Articolo successivoSPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.