A mamma Olga e mamma Anna

Arriva il giorno
che non sei più figlio,
che sobbalzi ad uno squillo
importuno e temuto.

E ti senti colpevole,
ti senti inutile.
Ti paralizzi su decisioni
che non avrebbero dovuto appartenerti.
Ma la vita sceglie di importele.

Vorresti tornare
alla sua cura
che ti sollevava,
che ti permetteva di abbandonarti,
che ti dava sicurezza.

Oggi,
genitore di chi ti ha generato,
non accetti il suo rifiuto
di ciò che resta della sua esistenza,
che lei vede svuotata.

Non ne accetti la resa.

Arriva il momento
che non sei più figlio,
che la battaglia è persa.

Ma è vinta la conquista
di ciò che proclamiamo di credere
fino al momento di affidargli il nostro caro.

Di nuovo il tuo genitore
ti rende lo spazio,
il tempo e la tua libertà
che non sei più sicuro di volere.

Genitore di chi ti ha generato.


FontePhotocredits: Paolo Farina
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Sono Mariangela Di Schiena, classe 1973, saltata dallo studio delle lingue nel liceo di Ruvo di Puglia alle materie statistico-economiche all'università di Bari. E da un lavoro bancario ad un ruolo di direttore amministrativo nella scuola pubblica. Questo ruolo mi calza a pennello, perché dà una dimensione "umana" ai miei amati numeri. Amo anche i viaggi, la mia famiglia e la musica. Sono contralto nei cori Apulia Cantat e L.A. CHORUS. Scrivo per me stessa e, se avrete piacere di leggermi, anche per voi.

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