S’alzerà al fresco
come un’inutile pausa,
in ritorno alle ore
contromano alla vita
il giudizio del sole;
ed io più duro e dolce
mi sentirò intenso e rosso nel cuore!
Di carambola in “Terra”
si programma la festa
e tutt’intorno s’arresta,
come d’anche in cammino
tra l’assopito e il riflesso
a mio modo cercherò il: “Divino”.
Sarà ancora di sera
con la luce in un volto,
sconosciuto,
inassolto,
pur stremato,
raccolto,
a pulirlo di cera,
perché ad anzi nel centro
di quest’illogico essendo,
tesserò il mio nome,
in un lido, in un canto,
al tramonto d’un vento,
innalzando a bandiera
come fosse a cuscino
….la mia più profonda e amata preghiera!
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