Students are holding a book on campus.

Ovvero della privatizzazione che ha permesso alle case editrici di conquistare e garantirsi un mercato milionario…

Durante la mia bella passeggiata mattutina da pensionato e aspirante Umarell mi sono imbattuto in una locandina che pubblicizza iniziative di raccolta di libri di testo e materiale scolastico da donare a famiglie in difficoltà economiche. Tralasciando il consumismo sfrenato sulla cancelleria e gli zaini, è utile ricordare che la Costituzione italiana all’art. 34 recita: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.” L’obbligo scolastico è stato poi elevato a dieci anni, ma la scuola dell’obbligo è tutt’altro che gratuita, soprattutto se si guarda alla spesa per i libri nella scuola media e nel biennio delle superiori.

Perché nessun partito politico, nessun ministro si fa carico di realizzare questo articolo della Costituzione, proiettivo come tutto il testo costituzionale? Perché le famiglie meno abbienti devono essere umiliate?

La risposta è molto semplice: a causa della privatizzazione, che ha permesso alle case editrici di conquistare e garantirsi un mercato milionario. È vero che i libri scolastici italiani, soprattutto nel triennio delle superiori, sono forse i migliori in Europa. È altrettanto vero che nella fascia dell’obbligo lo Stato non rimuove gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza fra i cittadini.

Ogni anno gli insegnanti sono obbligati ad adottare un libro di testo, nonostante la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione, la digitalizzazione permetterebbe notevoli risparmi ma qui non viene invocata, guarda caso, per ridurre la spesa delle famiglie.

Intanto ogni mattina sfilano e fanno tenerezza papà e mamme che portano gli zaini dei loro figli, carichi di libri, di speranze e di fiducia…


Fontehttps://elements.envato.com/students-are-holding-a-book-on-campus-25DPHE9
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Sono nato a Barletta nel 1956; ho insegnato Lettere per 23 anni e sono stato dirigente scolastico dal 2007 al 2023. Mi sono dedicato allo studio di vari aspetti della storia locale e sono membro della Società di storia patria per la Puglia; ho censito, trascritto e tradotto le epigrafi di Barletta. Per i tipi della Rotas ho pubblicato il romanzo-saggio “Ricognizioni al giro di boa”. Da molti anni mi interesso di religioni (specialmente il Buddhismo Mahayana) e di dialogo interreligioso. Ho avuto la fortuna di avere tre figli e ora di essere anche nonno! Da settembre 2023 sono in pensione: si dice tecnicamente "in quiescenza" ma è un po' difficile fermarsi. Gioco a tennis, mi piace molto viaggiare e credo molto nel lifelong learning. Sono stato cooptato in Odysseo da Paolo Farina :) e gli sono grato per avermi offerto uno spazio per parlare di scuola (e non solo) fuori dall’ambito formale/ istituzionale.

1 COMMENTO

  1. C Molti studenti della scuola dell’obbligo sono privi dei libri di testo per le condizioni economiche in cui versano le famiglie. In base all’ articolo 34 della
    Costituzione Italiana ll’istruzione inferiore è obbligatoria e gratuita o meglio dovrebbe essere così, i fatti dimostrano ben altro.

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