
Nel silenzio del giorno che nasce,
prima ancora del canto degli uccelli,
sei sempre stata lì —
con le mani pronte,
il cuore aperto
e lo sguardo che sa.
Non hai chiesto applausi,
né luci,
né frasi da cornice.
Hai fatto casa
con il pane,
con le cure taciute,
con le notti vegliate
in silenzio per amore.
Io non so contare
i passi che hai fatto per me,
ma sento, ogni volta che inciampo,
la tua forza che mi solleva,
come se il mondo
non potesse davvero cadere
finché ci sei tu.
Non serve che oggi sia festa
per dire che ti amo —
ma oggi lo grido più forte:
sei il mio inizio,
la mia radice,
il mio posto sicuro
nel tempo che corre.
Auguri, mamma.
Per ogni giorno
in cui mi hai amato
più di te stessa.
Giuseppe Davide Farina