Il pane di mia madre (خبز أمي) è una celebre poesia di Mahmud Darwish ( 1941-2008 )
uno dei più grandi poeti palestinesi contemporanei, perseguitato.
Composta nel 1965, agli albori della sua carriera, questa poesia è diventata un simbolo della memoria, dell’identità e della resistenza palestinese, esplorando con straordinaria sensibilità temi come l’esilio, la perdita, la nostalgia e la lotta per la giustizia.

 

Ho nostalgia del pane di mia madre
e del caffè di mia madre,
mi mancano le carezze di mia madre
e cresce dentro di me l’infanzia
giorno dopo giorno.
E amo la mia vita
perché se morissi
mi vergognerei delle lacrime di mia madre!
Se un giorno tornassi, madre,
prendimi come fascia per l’orlo del tuo abito,
copri le mie ossa d’erba
battezzata dal tuo candido piede,
legami con una ciocca di capelli,
con un filo che pende dal tuo vestito
che così forse divento dio.
Dio diverrei se toccassi il fondo del tuo cuore.
Se tornassi mettimi
come esca per il tuo fuoco,
come una corda da bucato sul tetto della tua casa
perché non posso più stare in piedi
senza le tue preghiere.
Sono invecchiato, madre, restituiscimi le stelle dell’infanzia
ch’io possa condividere
coi giovani uccelli
il cammino del ritorno
verso il nido della tua attesa!

(traduzione di Saleh Zaghloul)


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Chi siamo? Gente assetata di conoscenza. La nostra sete affonda le radici nella propria terra, ma stende il proprio orizzonte oltre le Colonne d’Ercole. Perché Odysseo? Perché siamo stanchi dei luoghi comuni, di chi si piange addosso, di chi dice che tanto non succede mai niente. Come? I nostri “marinai/autori” sono viaggiatori. Navigano in internet ed esplorano il mondo. Sono navigatori d’esperienza ed esperti navigatori. Non ci parlano degli USA, della Cina, dell’Europa che hanno imparato dai libri. Ci parlano dell’Europa, della Cina, degli USA in cui vivono. Ci portano la loro esperienza e la loro professionalità. Sono espressioni d’eccellenza del nostro territorio e lo interconnettono con il mondo. A chi ci rivolgiamo? Ci interessa tutto ciò che è scoperta. Ciò che ci parla dell’uomo e della sua terra. I nostri lettori sono persone curiose, proprio come noi. Pensano positivo e agiscono come pensano. Amano la loro terra, ma non la vivono come una prigione. Amano la loro terra, ma preferiscono quella di Nessuno, che l’Ulisse di Saba insegna a solcare…

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