La scuola dell’infanzia di Kayasuyu

Dal 9 al 13 dicembre 2024 ho partecipato con la delegazione dell’IC “Lanfranco” di Gabicce ad una visita di studio organizzata dall’USR Marche nella provincia di Osmaniye, in Turchia.

Fra le diverse scuole visitate mi ha particolarmente colpito la scuola dell’infanzia di un villaggio, Kayasuyu, nei pressi di Kadirli, un’area a vocazione agricola, in particolare per la coltivazione delle barbabietole rosse.

Siamo stati accolti da un genitore, resosi disponibile a fare da interprete in inglese, che ci ha voluto presentare il progetto educativo di una giovane insegnante, Rumeysa Çevlik. Abbiamo visitato il plesso della scuola dell’infanzia da lei faticosamente attrezzato senza ricevere alcun finanziamento pubblico, ma solo con le risorse proprie e delle famiglie del villaggio. Le tre aule sono state arredate partendo dai desideri dei bambini: una è stata dedicata allo spazio e alla scienza, dotata di un telescopio e di piccole ma essenziali attrezzature; un’altra è stata dedicata alle arti; la terza alla lettura e alle tradizionali attività.

L’anno scorso però il terremoto che ha sconvolto la regione ha danneggiato irreversibilmente il plesso. Allora l’insegnante ha dovuto trasferire e concentrare tutte le attività in una sola aula della scuola primaria. Lì tutte le attrezzature sono in legno e selezionate dal punto di vista della sostenibilità ambientale. C’è anche una tenda come sala di lettura e un piccolo palcoscenico che l’insegnante usa per comunicare con i bambini usando una marionetta.

Fin qui nulla di così diverso, in fondo, da quello che fanno faticosamente le insegnanti della scuola dell’infanzia qui da noi.

Quando però siamo andati nel piccolo giardino annesso alla scuola abbiamo visto qualcosa di speciale. I bambini passano all’aperto un paio di ore al giorno; nel giardino c’è un minuscolo orto con le erbe aromatiche, il compostaggio, una casa per gli insetti, un rifugio per i gatti, piante che crescono in scarpe fuori uso, un piccolo palcoscenico, insomma un duplicato dell’aula, ma all’aperto. E anche quando piove: infatti tutti i bambini sono attrezzati con impermeabili e stivali, perché bisogna osservare la natura anche quando è cattivo tempo, dice Rumeysa.

L’idea direttrice è dare corpo ai sogni dei bambini e allora, in due anni, i genitori e la maestra hanno realizzato una casetta di legno, sopraelevata, che funge anche da biblioteca (tutti sogniamo di passare qualche ora sugli alberi, lo sapeva bene Italo Calvino!).

Il progetto didattico della scuola dell’infanzia di Kayasuyu ora è stato acquisito come progetto pilota dal Ministero dell’educazione della Turchia.

Qual è la morale della favola?

Non solo qui c’è una brava insegnante. Non solo qui c’è un dirigente che rispetta un’insegnante capace. Qui ci sono le famiglie che sostengono quell’insegnante perché hanno capito che, permettendo ai loro bambini di sviluppare creativamente il proprio potenziale, questi non avranno nulla di meno dei coetanei che vivono in città, anzi…

Mentre osservavo quella scuola e tiravo un sospiro di sollievo, non ho potuto fare a meno di ricordare una bravissima insegnante di Barletta che era alla vigilia della pensione ed un giorno mi chiese se poteva andare in spiaggia ad ottobre con i suoi bambini: non le era mai riuscito prima!

E che dire delle manie iperprotettive di cui sono circondati i nostri “digital natives”?


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Sono nato a Barletta nel 1956; ho insegnato Lettere per 23 anni e sono stato dirigente scolastico dal 2007 al 2023. Mi sono dedicato allo studio di vari aspetti della storia locale e sono membro della Società di storia patria per la Puglia; ho censito, trascritto e tradotto le epigrafi di Barletta. Per i tipi della Rotas ho pubblicato il romanzo-saggio “Ricognizioni al giro di boa”. Da molti anni mi interesso di religioni (specialmente il Buddhismo Mahayana) e di dialogo interreligioso. Ho avuto la fortuna di avere tre figli e ora di essere anche nonno! Da settembre 2023 sono in pensione: si dice tecnicamente "in quiescenza" ma è un po' difficile fermarsi. Gioco a tennis, mi piace molto viaggiare e credo molto nel lifelong learning. Sono stato cooptato in Odysseo da Paolo Farina :) e gli sono grato per avermi offerto uno spazio per parlare di scuola (e non solo) fuori dall’ambito formale/ istituzionale.

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