Quisquilie
Ciao, Paolo,
mi trovo ad Imola, una splendida cittadina emiliana, confinante con la Romagna, che ha dato i natali ad Andrea Costa, il primo deputato socialista del Parlamento italiano. Suo padre non era un facoltoso possidente, per questo aveva potuto frequentare, da semplice uditore, non come studente ordinario, la facoltà di Lettere di Bologna, dove insegnavano prima Giosuè Carducci, poi Giovanni Pascoli.
La gente è gentile ed affabile. Molti cittadini circolano in bicicletta lungo le numerose piste ciclabili, il traffico veicolare scorre fluidamente ed i parcheggi pazientemente attendono gli automobilisti che devono raggiungere uffici, fare shopping o semplicemente intendono passeggiare.
Procedo, Paolo, placidamente in direzione della casa di mio figlio, ed i miei occhi gioiscono per l’arancione dei cachi che dondolano da infreddoliti rami nudi. L’aria profuma di oli essenziali. Foglie secche ed accartocciate di platani, aceri e tigli tappezzano i numerosi parchi cittadini per i quali erra l’armonia. L’autunno d’intorno brilla nell’aria e filari di meli dai pomi rosseggianti esultano per i campi di periferia.
All’improvviso avverto l’urgente bisogno di raggiungere quanto prima un bagno. Che fare? Mi guardo intorno, a pochi passi da me intravedo tra una selva di pini il Centro sociale “La stalla”. Un profondo respiro di sollievo. Ancora per poco dovrò controllare gli sfinteri, poi finalmente la serenità farà di nuovo capolino nella mia vita. Spero!
Di corsa mi tuffo nel bar per l’assillo corporale che non mi dà tregua. Chiedo velocemente alla barista la dislocazione della toilette, aggiungendo che dopo avrei ordinato un caffè, e come un razzo mi saetto nel mio agognato paradiso terrestre.
Ah! Finalmente, tranquillo! Libero! Ora placidamente posso raggiungere il bancone del bar ed ordinare una consumazione. Ma quale? Mi oriento su due piedi per un “caffè sospeso” a beneficio di uno sconosciuto. Un gesto filantropico e solidale un tempo vivo nella tradizione sociale napoletana, ora diffuso per tutto lo Stivale. Un pensiero solidale. Ce n’è tanto bisogno per i tempi che corrono!
Poi, dopo un attimo, …riflettendo dentro di me, riscontro una certa discrepanza tra il contenuto, la merce del gesto altruistico e la mia visione dell’alimentazione, fondamentalmente vegana. La prossima volta, concludo, mi orienterò per una spremuta sospesa di arancia, un vero alimento, che riconcilia con il colore della vita e valorizza risorse del nostro bistrattato territorio.
Forse sto dando i numeri a prima mattina con queste mie riflessioni di poco conto, comunque, sapendo di poter abusare della tua sconfinata disponibilità ad ascoltarmi e ad avere pietà per i pochi neuroni che sopravvivono nella mia scatola cranica, che ne pensi, caro Paolo?
Cordialmente.
Mimmo